Attualità
23 Novembre 2019
Il sindaco: “La presidente sapeva”. La presidente: “Mi è stato chiesto solo un semplice nulla osta”

Sponsor luminoso sul Castello, botta risposta tra Fabbri e Paron

di Redazione | 4 min

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“Apprendo con dispiacere, dalla stampa, una polemica della presidente della Provincia Barbara Paron sull’iniziativa che vede il nostro castello estense colorato durante il periodo natalizio”. Così il sindaco di Ferrara Alan Fabbri torna sulla polemica innescata dallo sponsor che campeggia durante le festività sulla Torre dell’Orologio.

La presidente Paron lamentava il fatto di non essere stata coinvolta in questa scelta. “In realtà – punzecchia Fabbri -, le email inviate dagli organizzatori ai tecnici, e a lei stessa, sono a testimonianza del corretto andamento dei fatti, molto diverso da quanto da lei narrato ai quotidiani”.

Nella bozza del progetto inviato alla Provincia (“e che ha ottenuto il suo ok”), nella terza pagina è specificato: «Il logo dello sponsor verrà proiettato sulla Torre dell’orologio a partire dalle 17.30 per 15 minuti ogni ora, con ultima proiezione alle 23.30».

“Consiglio a Barbara, per le prossime volte – chiude il sindaco -, di prestare un po’ più attenzione ai dettagli prima di avviare polemiche di questo tipo. La nostra porta sarà sempre aperta alla collaborazione nell’interesse dei cittadini”.

“So bene cosa c’è scritto a pagina tre del progetto – ribatte Paron -. Il problema, lo ripeterò pazientemente ogni volta che ce ne sarà bisogno, è che non è stato chiesto alla Provincia di approvarlo, sottoscriverlo, condividerlo, o di esprimere un parere”.

La presidente fa presente che dal momento che una pubblica amministrazione parla essenzialmente per atti amministrativi (”sfido chiunque a trovare in Provincia un atto – decreto del presidente o delibera consiliare – in tal senso”), “ciò che è stato chiesto formalmente è il rilascio di nulla osta (in data 5 novembre scorso) per l’utilizzo a titolo gratuito del Castello Estense per la realizzazione dello spettacolo “Fontane Danzanti più grandi d’Europa” (rilasciato il 13 novembre) e, in data 8 novembre, l’uso dell’imbarcazione della Provincia per l’istallazione dell’impianto relativo, appunto, al progetto “Il Castello si colora” (concessione rilasciata lo stesso 13 novembre)”.

I tecnici della Provincia sono stati coinvolti, negli incontri operativi, sui vari aspetti legati alla sicurezza. “Perciò all’interno dell’amministrazione non c’è stato alcun problema di comunicazione” incalza Paron, che spiega il motivo per cui non abbia sollevato il problema di un progetto già definito, “sul quale non è stata chiesta alcuna condivisione: molto semplicemente, ho ritenuto di non sollevare problemi quando, anche solamente per

ragioni di normali relazioni istituzionali, mi sarei aspettata come ente proprietario del Castello altra forma d’interlocuzione ancor prima che tutto fosse definito e deciso, invece di un coinvolgimento solo nella fase esecutiva”.

“Pur avendo riserve personali – aggiunge -, ho voluto pensare a un accordo comunque costruito in origine, non immaginando che numerosi cittadini mi manifestassero il loro disagio – con toni, assicuro, non proprio da dame della San Vincenzo – attribuendone alla Provincia la responsabilità”.

Per questo motivo “ho preso carta e penna per ristabilire l’esatta sequenza dei fatti e per esprimere alcune perplessità, peraltro condivise da alcune autorevoli voci del mondo istituzionale e della cultura”.

“Per completezza d’informazione – conclude la presidente -, aggiungo che lo scorso 26 settembre ho chiesto e ottenuto di attivare il Tavolo permanente di coordinamento previsto dalla Convenzione tra Comune e Provincia per la gestione del Castello Estense, in vigore dal luglio 2015 e valevole fino al 31 dicembre 2020. E ciò che sta avvenendo mi conferma come questo sia un lavoro necessariamente da compiere”.

Da qui discendono alcune considerazioni della Paron. Innanzitutto, “personalmente farei attenzione a paragonare il Castello Estense con altri beni monumentali di Ferrara, soprattutto per chi ha in animo di porre in risalto la radice culturale della ferraresità”.

In secondo luogo, “non mi si può imputare una mancanza di attenzione ai dettagli della questione che, come ho spiegato, ho ben presenti fin dall’inizio”.

Terzo, infine, “la dichiarazione dell’assessore Fornasini, per il quale “Questo atteggiamento è indice di una vera e propria avversione alle imprese tipica della mentalità vetero comunista”, penso si commenti da sola. Come ho spiegato personalmente allo sponsor e al presidente di Cna, Davide Bellotti, qui non è in discussione il lavoro delle imprese che sostengono eventi e iniziative, che vanno ringraziate e incoraggiate. Piuttosto mi meraviglia che un ex assessore provinciale al Turismo ponga la questione in questi termini”.

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