Inchiesta Pma. Altri due sanitari indagati
Si allarga ancora di più l'inchiesta per lo scandalo al Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell'ospedale di Lagosanto
Si allarga ancora di più l'inchiesta per lo scandalo al Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell'ospedale di Lagosanto
Spostare il processo da Ferrara a Varese. È la richiesta - già avanzata in indagini preliminari - che la difesa dell'imprenditore ferrarese Andrea Zironi, professionista riconosciuto dal 1989 nel campo della intermediazione e della consulenza nel settore dell'oro fisico da investimento, ha riproposto ieri (venerdì 12 dicembre)
Rintracciato e tratto in arresto un uomo destinatario di un ordine di carcerazione per una pena definitiva pari a 2 anni, 8 mesi e 11 giorni di reclusione
Abuso dei mezzi di correzione è il reato di cui dovrà rispondere un padre che ha 'sculacciato' il figlio usando un bastone
Prima la preoccupazione, poi lo stress e la paura e infine la rabbia. È l'escalation che, dalle prime richieste estorsive subite fino all'uccisione di Davide Buzzi a colpi di lucchetto, avrebbe attraversato il 43enne Vito Mauro Di Gaetano, titolare del bar Big Town
Codigoro. Ha lambito anche il territorio estense, con una perquisizione effettuata a Codigoro, l’indagine sulla “Criminalità archeologica calabrese”, l’organizzazione smantellata dai carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale, che hanno arrestato 23 persone in tutta l’Italia.
Nel corso dell’operazione eseguita lunedì mattina si sono state effettuate 80 perquisizioni, alcune delle quali, con il coordinamento di Europol ed Eurojust, anche in Gran Bretagna, Francia, Germania e Serbia. Due persone sono finite in carcere e per altri 21 sono stati disposti i domiciliari nelle province di Crotone (13), Milano (2), Perugia (2), Catanzaro (1), Benevento (1), Matera (1) e Fermo (1). L’accusa, per tutti, è associazione a delinquere finalizzata al danneggiamento del patrimonio archeologico dello Stato, impossessamento illecito di beni culturali, ricettazione ed esportazione illecita.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato costruito un sistema, radicato nel crotonese, per la vendita internazionale e clandestina di reperti risalenti dal IV al III secolo avanti Cristo di cui facevano razzia in importanti siti come “Apollo Aleo” a Cirò Marina o “Castiglione” a Paludi o altri.
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