Cronaca
19 Novembre 2019
Idice e Divisivo hanno rotto gli argini. Reno sempre osservato speciale, ma nella serata di lunedì gli affluenti sono rientrati sotto i livelli di guardia

Permane il maltempo, ancora allerta rossa per i fiumi

di Redazione | 12 min

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Anche quella di martedì sarà una giornata di passione dovuta al maltempo e allo stato dei corsi d’acqua regionali, del Reno in particolare, anche se nel tardo pomeriggio di lunedì gli affluenti sono tornati a livelli di relativa sicurezza. La pioggia non lascia però l’Emilia Romagna e la nostra provincia sta subendo ancora le conseguenze delle precipitazioni e delle piene dei fiumi e corsi d’acqua, oltre a mareggiate lungo la costa, per cui l’attenzione rimane alta, tanto che è stata prolungata la massima allerta (quella rossa) per tutta la giornata di martedì 18 novembre.

La rottura di una parte di argine del canale Diversivo a Canaletto di Finale (Finale Emilia) ha tenuto impegnate nella giornata di lunedì squadre di vigili del fuoco, dalla Protezione civile e tecnici dell’Aipo, oltre al Consorzio Burana, dato che le acque hanno subito invaso le campagne circostanti arrivando a lambire i terreni tra Scortichino e Gavello.

Il presidente del Consorzio Burana Francesco Vincenzi spiega l’antefatto: “I tecnici del Burana, al lavoro su turni ininterrottamente da giovedì scorso per fronteggiare il maltempo e le piene di questi giorni si sono accorti praticamente in tempo reale della rottura di un tratto dell’argine del Canale Diversivo di Burana, uno dei vettori irrigui e di scolo più importanti del nostro territorio. La macchina delle emergenze è stata dunque messa in moto tempestivamente: sono stati allertati tutti gli organi competenti e alle 10.30 si erano già portati i primi mezzi in loco per la riparazione della falla, operazione tutt’altro che facile considerato che l’argine è stretto e indebolito dalle piogge”.

Il cedimento ha interessato l’argine in sinistra del Canale Diversivo di Burana in località Canaletto a nord di Massa Finalese riversando la massa d’acqua sui terreni circostanti in direzione di via Fruttarola. Immediate le manovre idrauliche messe in atto dal Consorzio Burana per ridurre il più possibile la quota di acqua presente nel Diversivo: a monte si è proceduto effettuando tutte le manovre per alleggerire il flusso verso il punto di rottura e a valle, nella zona di Bondeno, dove sono presenti gli impianti del Burana, si è continuato ininterrottamente con i pompaggi delle idrovore per incrementare la capacità di scolo. Sono state inoltre installate pompe preventive per alleggerire la portata a Finale Emilia, essendo previste precipitazioni almeno fino a giovedì.

La mattinata del 18 novembre è stata interamente dedicata al rinforzo della stabilità arginale per il passaggio dei mezzi in transito, mentre il pomeriggio le operazioni sono continuate con le manovre di posizionamento di massi e terra atti alla chiusura della falla. Vincenzi aggiunge: “Le operazioni proseguiranno ad oltranza e il più velocemente possibile. Dalle prime verifiche ipotizziamo che il danno sia causato da animali fossori, confermando la necessità di mettere in atto tutte le azioni possibili per limitare la presenza di questi animali, in particolare a ridosso dei corsi d’acqua. Questo evento, inoltre, conferma l’importanza di proseguire nella strada intrapresa di forti investimenti sul territorio, in aggiunta alla manutenzione ordinaria. Al momento, comunque, la priorità è quella di chiudere la falla, ci sarà tempo per una riflessione più approfondita su cause e prevenzione futura”.

Sull’episodio è critico Marco Falciano, coordinatore delle Ggiv della Provincia di Ferrara, che attribuisce il cedimento dell’argine  alla carenza di manutenzioni delle opere pubbliche e alla mancanza di vegetazione ripariale a proptezione della sponda dall’erosione. “Contrariamente alle direttive della Regione, non solo le sponde dei canali di bonifica in Emilia-Romagna sono in prevalenza prive di vegetazione, ma i referenti degli enti che gestiscono tali aree (primo tra tutti il dirigente Miccoli della Protezione Civile distretto Reno-Po di Volano), hanno più volte dichiarato che gli alberi che crescono sugli argini siano un pericolo, perchè comportano l’insediamento di animali selvatici (tassi e istrici) che, con le proprie tane, pregiudicano la stabilità degli stessi, e perchè gli alberi col forte vento possono cadere e sradicare i manufatti.  Tali dichiarazioni sono in netta contrapposizione con quanto stabilito dalla Regione, che vede il verde come una risorsa, prevedendo tecniche di ingegneria naturalistica per studiare soluzioni ecologiche e rafforzare così le sponde con l’uso di “materiali vegetativi vivi come elemento strutturale” (Pag 30 linee guida ER). E’ desolante riscontrare che a fronte dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento ambientale incipiente, oggi si debba ancora ribadire l’ovvio e ripetere nozioni assodate da secoli: ovvero che gli alberi (soprattutto i salici) che crescono vicino agli argini ne consolidano la struttura e prevengono rischi di cedimento. Le stesse radici limitano l’attività di animali scavatori quali nutrie e gamberi killer. Gli alberi nei pressi dei corsi d’acqua offrono un fondamentale beneficio in termini di refrigerazione, ossigenazione, fitodepurazione, e inoltre, limitando l’effetto drenante del suolo, prevengono il rischio idrogeologico”.

Il cedimento del Diversivo è solo una delle conseguenze dell’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla nostra regione nel fine settimana e che continua a destare preoccupazione e a provocare danni che in qualche misura finiscono anche per interessare la provincia ferrarese. È il caso dell’esondazione del torrente Idice, che ha indotto Tper a interrompere la ferrovia Bologna-Portomaggiore nel tratto tra Budrio e Mezzolara, in quanto l’acqua ha invaso i binari, con istituzione di un servizio bus sostitutivo tra Budrio e Mezzolara, mentre nella tratta Mezzolara-Portomaggiore viene effettuato il servizio di treni con possibili ritardi rispetto all’orario programmato. I treni 90265 delle ore 5.21 e 90269 delle ore 6.37, in partenza da Portomaggiore, sono inoltre sostituiti sull’intera tratta con un servizio di bus. Il treno 90264 in partenza alle ore 5.41 da Bologna è effettuato fino a Budrio; nella tratta Budrio-Portomaggiore il servizio è garantito con un bus sostitutivo.

Nel Comune di Argenta, visti i livelli della piena dell’Idice il consorzio ha deciso di aprire la paratia “Accorsi” tra Sant’Antonio e Molinella. Si vedranno dunque allagati alcuni terreni a Campotto, e questo permetterà alla piena di ridursi. È stato inoltre rilevato, a San Biagio, uno smottamento dell’argine esterno (quello che si rivolge verso l’oasi e non verso il paese), dovuto alle copiose piogge della notte. Il servizio regionale è già attivato per il ripristino.

A Cento con il passaggio del colmo della piena, e la successiva riapertura di Ponte Vecchio alle 22 di domenica sera, e con la progressiva diminuzione delle quote, fino a scendere lunedì mattina sotto la soglia 2 del livello di vigilanza, il territorio centese ha superato la fase di criticità idraulica legata al maltempo dei giorni scorsi. “Possiamo parlare di un bilancio tutto sommato positivo – rimarca il sindaco Fabrizio Toselli -, poiché la comunità non ha patito disagi, se non la chiusura del Ponte Vecchio per circa quattro ore: è da subito stata valutata e percorsa la possibilità della riapertura quanto prima, e in piena sicurezza, soprattutto per non creare difficoltà a lavoratori e studenti pendolari. Credo di poter affermare che la risposta della macchina sia stata nel complesso efficace. E per questo ringrazio tutti quelli che, a vario titolo, hanno fornito il loro apporto”. Un solo neo, che il primo cittadino aveva già riferito nel corso del convegno pluricomunale su “Sicurezza Idraulica del fiume Reno e del territorio di pianura” a Pieve di Cento. “È fondamentale che, soprattutto nelle emergenze, vi sia un coordinamento, per evitare che informazioni e provvedimenti diversi generino allarmismo. Le comunicazioni e gli atti, anche nel caso di appartenenza a province diverse, dovrebbe essere univoci per evitare confusione ed essere assunti dopo un’analisi condivisa e oggettiva, condotta a sangue freddo. Come ci ha insegnato il terremoto, sono fondamentali obiettività e il maggior coordinamento possibile, per non creare uno stato di allarme tale da non aiutare la gestione della situazione». In tema di allarmismo, Toselli stigmatizza anche le strumentalizzazioni a scopo politico. «Nell’emergenza è necessario agire tutti con estremo buonsenso – spiega -. Non è positivo per nessuno che, per fare valere una posizione, si faccia leva sulle paure delle persone”. “Il Coc continua a essere attivo, il monitoraggio costante e l’attenzione massima. Benché sia passato il colmo della piena sappiamo di non dover abbassare la guardia”. In merito invece alle forti piogge fra sabato notte e domenica mattina il sindaco ha richiesto a Hera e Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara di eseguire un controllo un controllo per verificare eventuali ripercussioni, e conseguenti interventi, nei territorio in cui si sono registrati ristagni di acqua.

Intanto la Protezione civile dell’Emilia Romagna ha emanato una nuova allerta rossa per criticità idraulica fino alla mezzanotte di martedì nelle pianure di Bologna, Ferrara e Ravenna; arancione per le intere province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, per l’appennino bolognese, forlivese-cesenate e ravennate, gialla per mareggiate sulla costa.

Dopo una tregua nella mattinata di lunedì, l’ondata di maltempo che sta interessando l’intera Emilia-Romagna non si ferma e già nel pomeriggio sono arrivate altre piogge. L’intero sistema di protezione civile regionale è all’opera per affrontare le conseguenze degli eventi meteo. Si sta lavorando per riparare l’argine dell’Idice che si è rotto in prossimità di Budrio, nel bolognese. Altro fronte è il torrente Quaderna dove è in corso un intervento su una seconda falla.

“Siamo costantemente in contatto – ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini -, con i tecnici che stanno lavorando ininterrottamente per ripristinare i danni. Ho sentito al telefono anche i sindaci di Budrio, Finale Emilia e Medicina, per valutare insieme come far fronte alle necessità più urgenti. Come ho già detto, chiederemo il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale. E chiederemo i rimborsi per i danni che hanno ricevuto i privati e tutte le aziende, comprese quelle agricole, zootecniche e quelle del comparto balneare, colpite già nei giorni scorsi”.

“La prevenzione del dissesto idrogeologico -aggiunge il presidente – è una priorità assoluta del Paese. L’Emilia-Romagna ha presentato un piano da 102 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio, con 89 progetti definitivi o già esecutivi per opere immediate cantierabili nel 2019, da Piacenza a Rimini. Il Governo precedente ne mise a disposizione solo 21 milioni per i primi 18 cantieri, rinunciando all’attivazione dei mutui Bei, come invece proposto dalle regioni. Si attivino anche quelle risorse, sfidando le Regioni ad appaltare in tempi brevi. Risorse certe e pluriennali”.

“L’attenzione resta elevata – spiega Paola Gazzolo, assessore regionale alla protezione civile, che stamattina ha partecipato al briefing durante il quale è stato fatto il punto della situazione – perché siamo di fronte a piene storiche e l’impegno massimo è rivolto sia al costante monitoraggio della situazione e allo svolgimento degli interventi urgenti necessari, sia alla doverosa assistenza alla popolazione sfollata”.

Per quanto riguarda i distacchi dalla rete elettrica, Enel ha ormai ultimato le attività per restituire l’energia. Restano ancora in tutto il territorio regionale 3.300 utenze disalimentate in carico a InRete e Indistribuzione.

“Sul bacino del Reno – aggiunge l’assessore -, dove negli ultimi 15 giorni è sceso un terzo della pioggia che in media si registra nel corso di un anno, un ruolo fondamentale per gestire e contenere la piena è stato svolto dall’ottimo funzionamento della Cassa di espansione di Boschetto, dalle manovre idrauliche che hanno permesso di scolmare l’acqua del fiume verso il Po con l’impiego del Cavo Napoleonico e dall’invaso trattenuto dal Lago di Suviana, nella parte a monte”.

“A fronte della situazione eccezionale che sta interessando il territorio regionale – conclude Gazzolo – è già partita la conta dei danni dalla pianura alla montagna, alla costa messa duramente alla prova dalle mareggiate: ho già sentito telefonicamente Angelo Borrelli, capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, per informarlo, come ha già dichiarato il presidente Bonaccini, che la Regione chiederà al Governo di dichiarare lo stato di emergenza nazionale per disporre delle risorse necessarie a intervenire e per garantire il rimborso dei danni a cittadini e imprese”.

Le previsioni meteo per domani

Nuove piogge in arrivo, martedì 19 novembre, sui rilievi appenninici centro occidentali della regione. Saranno più intense e persistenti di quelle dei giorni scorsi: dal pomeriggio di oggi, continueranno fino alle 15 di domani. Sui rilievi del piacentino e del parmense cadranno in media fino a 50-60 millimetri di acqua, tra i 20 ed i 35 mm nelle aree montane più centrali. I picchi puntuali nelle 24 ore potrebbero essere molto significativi sul crinale.

Questo quadro meteo impatta su una situazione idraulica e idrogeologica già difficile, con terreni saturi di acqua e arginature molto provate.

Il punto della situazione in regione

È chiusa per allagamenti dal pomeriggio di ieri la linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore, in un tratto di circa 4 chilometri tra Mezzolara e Budrio. Squadre di tecnici Fer sono al lavoro da ieri per verificare l’entità dei danni che si preannunciano già ingenti (in alcuni tratti è stata strappata la massicciata dove alloggiano le rotaie). Impossibile al momento una stima di riapertura perché alcuni tratti, ancora sott’acqua, impediscono ai tecnici un’analisi accurata della situazione.

Sul fronte dell’assistenza alla popolazione, il palazzetto dello sport di Budrio ha dato ricovero questa notte a 25 persone. Nel territorio budriese sono state attivate 10 squadre per un totale di 50 volontari per la giornata di oggi a supporto dello sgombero dall’acqua di cantine, strade e abitazioni. Nel frattempo è stata risolta la criticità sulle arginature del Savena Abbandonato.

Osservato speciale nel bolognese è anche il fiume Reno – con oltre 600 km di arginature da sorvegliare, non tutte facilmente raggiungibili – per il quale si sta attivando un rafforzamento del presidio idraulico, in coordinamento con le Prefetture.

Si sta organizzando anche una sorveglianza attenta sui tratti arginali nella zona tra Baricella e Molinella, aree attraversate da Idice e Quaderna. Tutto il sistema delle reti consortili è sottoposto a forti pressioni.

In provincia di Modena desta preoccupazione la situazione che si è venuta a creare con l’apertura di una breccia nell’argine del Canale Consortile Burana, a Finale Emilia, in una zona di campagna dove insistono insediamenti agricoli: è in corso un intervento di ripristino del tratto di argine interessato. A Modena città è monitorata costantemente da parte della Sala operativa unificata di Marzaglia la situazione del Canale Naviglio che, riempitosi per le abbondanti piogge, confluisce nel Panaro. La Protezione civile sta cercando di contenere la situazione con allagamenti controllati che interessano l’area dei Prati di San Clemente.

Sul fronte delle utenze disalimentate, le aziende di servizi stanno intervenendo per risolvere nelle prossime ore le criticità ancora aperte, soprattutto sull’Appennino modenese.

Dai dati disponibili in Romagna i corsi d’acqua (Sillaro, Santerno, Ronco, Montone) sono rientrati sotto il livello di moderata criticità.

Ai cittadini delle aree interessate dall’allerta si raccomanda di non avvicinarsi a tutti i corsi d’acqua in piena, sia fiumi che torrenti che canali. Non sostare su ponti, stare attenti ai sottopassi e non restare ai piani interrati, come cantine o garage. Portarsi ai piani alti delle abitazioni, se necessario. È bene seguire con attenzione le indicazioni che provengono dalle autorità, le Allerte emesse e tenersi costantemente aggiornati sulla piattaforma Allertameteo Emilia Romagna.

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