Politica
12 Novembre 2019
Michele Lecci: “Orgoglioso della scelta. Quel nome per me significa ribellione”

Cane Rommel e polemiche, parla il portavoce del sindaco

di Redazione | 3 min

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“Se il Partito Democratico conoscesse un po’ di storia in più rispetto a quelle poche righe che pensano di conoscere, probabilmente sarebbero in grado di distinguere un nazista classico da Rommel, molto noto per le sue operazioni militari in Africa contro gli inglesi, e forse un po’ meno per la sua cospirazione contro il regime. Ne parlano numerosi libri e a lui sono stati dedicati diversi film che ne esaltano anche le qualità umane, non solo militari”.

Replica così Michele Lecci alla polemica nata dall’accusa via Facebook del deputato Pd Luca Rizzo Nervo sul nome affibbiato al suo cane, per il quale ha anche costruito una apposita pagina Facebook che ne racconta le imprese. “In realtà ho scelto questo nome – si giustifica il portavoce del sindaco -, ben 5 anni fa, per l’esatto opposto: Rommel non eseguì gli ordini di fucilazione di un gruppo di ebrei, ordini che arrivarono dal Fürher in persona. Il feldmaresciallo Rommel addirittura, organizzò un attentato allo stesso Hitler anche secondo Danny Orbach, israeliano che scrisse il testo “Uccidere Hitler” proprio sulla cospirazione anti-nazista”.

A suffragio del concetto di questa lettura storica, Lecci cita anche una testimonianza della moglie di Rommel, Lucia Mollin che si espresse esattamente così: «Credeva, fino al 1942, anche in Hitler […]. Poi, in Francia, incontrò un generale, che gli parlò delle stragi degli ebrei; il generale le aveva viste proprio con i suoi occhi, ma noi, anche se pare impossibile, non ne sapevamo nulla. Mio marito capì che era finita, e lo disse anche a Hitler; capì che Hitler era un pazzo furioso. […] Chi ci perdonerà, pensava, per le nostre colpe, le nostre vergogne?” (intervista rilasciata ad Enzo Biagi, ndr).

Lecci cerca poi di chiarire i numerosi post indicati da Rizzo Nervo, dove “gioca a fare il Führer con il suo cane gerarca nazista – queste le parole del deputato dem – e ad annunciare spedizioni punitive che si ispirano esplicitamente ad azioni naziste”.

“Le parole a cui fanno riferimento gli ossessionati del Pd come “ombre nere” – risponde il portavoce di Fabbri -, non sono state utilizzate per etichettarli per il colore della pelle, ma per via della consolidata tesi della visione in bianco e nero dei cani. In quel momento, parlando a nome del cane, ho utilizzato la parola “ombre nere” in bici perché, per un cane, non sono altro che questo”.

Quanto invece alla parola Fürher, “in tedesco, significa guida, e qualsiasi proprietario di un cane deve sentirsi tale. L’ho utilizzata di proposito anche per dare una nuova vita ad una parola tristemente nota”.

Quanto alla pagina creata su Facebook, “mi preme sottolineare che si tratta di una pagina satirica dove nulla è preso sul serio, aperta molti anni prima di scegliere una carriera dove tutto può essere strumentalizzato da stampa e partiti politici. Certamente non sto dicendo che Rommel sia stato un santo, perché sicuramente si è macchiato di crimini che in guerra erano piuttosto noti. Ma come sostiene lo stesso Danny Orbach conoscere questa parte della storia della seconda guerra mondiale, «illumina di una luce chiara e brillante i suoi giorni più cupi»”.

Quanto al nome, infine, “Rommel per me significa ribellione, perché è facile combattere quando si è nella fazione opposta, molto più difficile, invece, opporsi al nemico dall’interno, soprattutto quando si gode della massima stima del dittatore più temuto della storia contemporanea. Come sappiamo, spero tutti, Rommel fu costretto al suicidio per evitare che le ripercussioni dell’attentato incombessero sulla sua famiglia”.

“Sono orgoglioso – conclude Lecci – di aver scelto questo nome per un cane che, da ben 5 anni, è mio fedelissimo compagno di vita”.

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