Amici e musicisti si ritrovano sul palco dopo 40 anni
Hanno lasciato soltanto un momento la loro valigia di là. Un momento durato 40 anni. E ora sono tornati. Anche perché dei buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai
Hanno lasciato soltanto un momento la loro valigia di là. Un momento durato 40 anni. E ora sono tornati. Anche perché dei buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai
Martedì 18 novembre alle ore 17 presso la Sala Verde della Camera del Lavoro Cgil di Ferrara sarà presentata la pubblicazione “Anna, le quattro dimensioni di una donna” tratta dal diario di Carlo Benassi
Un dialogo sulla poesia, sulla scrittura e sul modo in cui lo sguardo femminile continua a interrogare il mondo: è questo il cuore dell’incontro dedicato ad Anna Santoro, in programma mercoledì 19 novembre al Centro Documentazione Donna di Ferrara
Martedì 18 novembre alle 21, Arci Ferrara porto al Cinema Boldini in Sala Estense "Toni, mio padre" di Anna Negri. Non un memoriale, ma un corpo a corpo affettivo e politico che riapre una vicenda privata diventata pubblica e la mette alla prova del presente
Lunedì 17 novembre nella sala conferenze dell’Istituto di Storia Contemporanea avrà luogo un incontro sul tema "Un vescovo tra guerra e Liberazione. Ruggero Bovelli “Pastor et Defensor” nel 150° della nascita"
La ripresa dell’attività concertistica 2019/2020 dell’Orchestra a plettro “Gino Neri” è come sempre caratterizzata da un ricco calendario di eventi, alcuni già realizzati, altri da concretizzarsi, tra cui, come oramai da diversi anni, il tradizionale accompagnamento alla messa dedicata alla giornata dei defunti, con appuntamento sabato 9 novembre alle 18 presso la chiesa di San Francesco di via Savonarola.
Consuetudine attiva dal 1967, quando la prima commemorazione avvenne sempre nella città estense presso la chiesa di Santa Maria della Pietà, detta più comunemente dei “Teatini”, attraverso la direzione del maestro Marani, poi interrotta e ripresa solo saltuariamente di anno in anno sino al 1988 utilizzando diverse sedi, da quella del “Gesù” alla Certosa, spesso in presenza di autorità civili e militari, per giungere definitivamente in Cattedrale, chiusa quest’anno a causa dei lavori di riqualificazione che ne hanno comportato l’inagibilità provvisoria.
Il programma della storica orchestra ferrarese, diretta dal maestro Giorgio Fabbri, verterà ovviamente su autori di carattere sacro, in primis Bach, compositore di centinaia di opere liturgiche, data la sua enorme e infinita devozione a Dio, dove l’apertura “Avanti la Messa” verrà affidata alla famosissima “Aria sulla quarta corda” tratta dalla “terza Suite in Re maggiore” per orchestra numero 3 (Bwv 1068), secondo movimento.
Scritta per il suo patrono, il principe Leopoldo di Anhalt-Köthen, tra gli anni 1717 e 1723, l’aria è nota impropriamente con questo titolo, la cui caratteristica è il distacco dal resto della suite in quanto è l’unico tempo dov’è presente un organico esclusivamente composto da strumenti ad arco, qui interpretata nella trascrizione plettristica a cura di Italo Pazzi. Divenuta celebre in Italia anche al grande pubblico grazie alla versione del gruppo vocale Swingle Singers, (album “Jazz Sebastian Bach” del 1963), e la versione jazzistica è stata impiegata come sigla da diverse trasmissioni televisive condotte da Piero Angela (come “Quark”).
A seguire, il “Celebre Largo” di Händel, quindi lo svolgimento di una “Sarabanda” di Arcangelo Corelli, entrambi colossi del Barocco e autori di molte pagine solenni. La conclusione della Santa Messa verrà affidata come di consuetudine alla “Marcia funebre” inserita nella “Sonata numero 2 opera 35 in si bemolle minore”, certamente la più celebre delle tre di Frédéric Chopin.
Composta nel 1839, sorta “attorno” al terzo movimento celeberrimo e spesso usato in trascrizione per banda nei cortei funebri di personaggi più o meno noti, fu eseguita assieme ad altre composizioni dello stesso Chopin durante il suo funerale come da lui stesso richiesto. Naturalmente il brano nasce per essere interpretato al pianoforte, caratterizzato da una dolcissima melodia accompagnata solo da incessanti arpeggi della mano sinistra; qui proposto in un “pieno orchestrale”, lasciandoci una suggestiva tristezza nel ricordare i propri cari in attesa della Risurrezione, rappresenta un momento che l’orchestra “Gino Neri” dedica a tutti i propri soci defunti estendendolo alle famiglie di tutto il sodalizio.
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