
(immagine d’archivio)
di Giada Magnani
Argenta. L’abbandono dei rifiuti da parte di ignoti ma di certo incivili cittadini, non rispettosi dell’ambiente, è un fenomeno che investe, e costa, sempre più all’intera comunità. Ne sono un esempio gli ultimi casi di rimozione di improvvisate discariche abusive, rinvenute in più parti del territorio comunale.
Nel caso non venga individuato il responsabile, o non siano state adottate le necessarie misure antintrusione dai proprietari dell’area già coinvolta in casi precedenti, la pulizia è a carico del Comune. E, nella fattispecie per Argenta, dalla sua municipalizzata Soelia che gestisce il servizio raccolta e smaltimento.
Per l’appunto la società multiservizi ha recentemente speso circa 16.500 euro per bonificare, ripristinare allo stato originario e conferire i materiali rinvenuti in impianti di trattamento autorizzati, alcune di queste zone. Zone disseminate un po’ ovunque: lungo canali irrigui, ma anche su cigli stradali, fondi agricoli, nei pressi di impianti idrovori, depuratori. Addirittura sulla Statale 16, o nelle adiacenze di una chiesa, vedi Boccaleone, oppure più comunemente fuori dai cassonetti delle isole ecologiche.
Si tratta in generale di rifiuti speciali, inquinanti e anche pericolosi, quali ad esempio lastre di eternit, prodotti in cementoamianto, oli, teli di plastica, onduline catramate, pneumatici. Ma anche di altre tipologie considerate straordinarie quali mobili, materassi, poltrone, elettrodomestici, pietrisco, scarti di lavorazione edile, legname, per le quale esiste un servizio apposito di conferimento o di riciclaggio, tramite anche la cooperativa sociale “La Pieve”.
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