Politica
31 Ottobre 2019
Tagli ai vertici per una "struttura più snella ed efficiente". Il sindaco: "Usiamo i 649mila euro per assumere giovani e abbassare le tasse"

Meno dirigenti, più risparmi: la giunta Fabbri presenta la nuova macchina comunale

di Elisa Fornasini | 3 min

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Una macchina comunale più snella, funzionale, efficiente, meno piramidale e più orizzontale, ringiovanita, razionalizzata, meritocratica, trasparente. Una sfilza di aggettivi con cui la giunta identifica il nuovo assetto della macrostruttura del Comune di Ferrara che conta attualmente 26 dirigenti (7 in meno rispetto ai 33 precedenti) e 1134 dipendenti suddivisi in 9 settori per 26 servizi.

La riorganizzazione entrerà a regime il 1° gennaio 2020 e, secondo le previsioni, dovrebbe comportare un risparmio annuale di 649mila euro. Che il sindaco Alan Fabbri sa già dove reindirizzare: “Ci permetterà di assumere giovani e abbassare le tasse, ipotizzando riduzione dell’Icp (imposta comunale sulla pubblicità) e della Cosap (canone occupazione spazi e aree pubbliche), taglio dell’Imu sui terreni agricoli e della Tasi per i fabbricati rurali strumentali per andare incontro a commercio, artigianato e agricoltura”.

La ‘riforma’, approvata il 1° ottobre con due delibere di modifica al Rous (Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi), taglia principalmente i vertici. “Sono state tolte le sovrapposizioni dirigenziali ed eliminate figure non necessarie come direttore operativo, direttore tecnico e direttore servizi alla persona con una diminuzione delle figure apicali per rendere la gestione più fluida, orizzontalizzata e meno burocratica al fine di accorciare i processi ed efficientare i servizi” spiega l’assessore al Personale Angela Travagli.

“Il numero di dirigenti era molto elevato perché l’amministrazione precedente aveva esagerato nell’elargire incarichi per consolidare il favore e non il merito” è l’affondo del primo cittadino nel presentare il ridimensionamento di sette dirigenti, di cui cinque rimasti come categoria D, la cessazione di tre alte professionalità, l’eliminazione dei dirigenti di area e il coordinamento tra dirigenti di settore e dirigenti di servizio.

Già ridefiniti lo staff del sindaco, la polizia locale, le strutture di coordinamento e controllo, e il direttore generale Sandro Mazzatorta “che ha una funzione operativa in un rapporto più trasparente con il segretario generale che invece ha un ruolo più politico”. L’Ufficio programmazione e controllo e l’Urp finiscono sotto la direzione generale, mentre sparisce l’Ufficio relazioni sindacali che avrà una sua delegazione all’interno del servizio Personale. Il Nucleo di Valutazione passa da collegiale a monocratico “per valutare la produzione sulla base degli obiettivi raggiunti e quindi sulla meritocrazia”.

“Abbiamo ereditato una situazione che pesava sulle casse comunali per 3,1 milioni per 33 incarichi dirigenziali e, con il primo step della riorganizzazione, l’abbiamo portata a 2,5 milioni con un risparmio di 538mila euro all’anno che contiamo di far arrivare a 649mila dal prossimo anno” spiega l’assessore al Bilancio Matteo Fornasini che vede questa “ottimizzazione delle risorse umane” come un modo per “garantire servizi più veloci a cittadini e imprese” e, perché no, “abbassare la pressione fiscale“.

E le nuove assunzioni di giovani annunciate da Fabbri per “ringiovanire un Comune con un’età media elevata”? “Sono una sessantina i dipendenti che hanno i requisiti per andare in pensione, di cui 24 con la Quota 100, ma prima di annunciare una stagione di concorsi dobbiamo avere il quadro completo” replica il sindaco.

La revisione della macchina comunale è stata affrontata anche in commissione consiliare. A sollevare i dubbi maggiori è il capogruppo Pd Aldo Modonesi che, pur trovando “condivisibile la scelta di individuare una figura terza nell’incarico di direttore generale”, nutre diverse perplessità sull’eliminazione del livello intermedio delle aree e delle strutture di coordinamento, “che su certi settori strategici rischia di non garantire la resa efficiente della struttura”.

Altri dubbi, condivisi dall’opposizione, riguardano lo staff del sindaco “che nella mappa dovrebbe essere subordinato alle figure dirigenziali” e il “ruolo meno neutro di Elisabetta Fabbri come unica componente del Nucleo di Valutazione, lasciare tre membri sarebbe stata una scelta di maggior tutela per tutti”.

Mentre Francesco Colaiacovo (Pd) e Roberta Fusari (Azione Civica) si preoccupano del futuro dell’Urban Center, Gianni Squarzanti della Uil Fp si chiede “su che base sia espressa la valutazione del risparmio di 649mila euro”, ma “si tratta di una previsione” puntualizza Fornasini.

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