Eventi e cultura
29 Ottobre 2019
Tiziana Elsa Prina racconta da cosa è nata l'idea e illustra le due collane che la caratterizzano

“Le assassine”, quando il giallo è al femminile

di Redazione | 3 min

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Mercoledì 30 ottobre alle 18 presso la libreria Altrove in via Aldighieri 29 a Ferrara sarà protagonista Tiziana Elsa Prina, editrice del caso editoriale Le Assassine che sta richiamando l’attenzione anche delle grandi testate nazionali quali il Corriere della Sera e dei media esteri per aver scelto di trattare esclusivamente il genere giallo al femminile, declinato nelle sue sfumature, e di pubblicare penne unicamente straniere.

Durante l’evento, l’editrice avrà il piacere di raccontare da cosa è nata l’idea di fondare Le Assassine e illustrerà le due collane che la caratterizzano: quella Oltreconfine, che vede pubblicate scrittrici contemporanee provenienti da diverse parti del mondo le quali, servendosi della letteratura gialla, forniscono punti di vista diversi sulle condizioni in cui vivono, e quella Vintage, che consente di ripercorrere una piccola storia dell’evoluzione del giallo al femminile.

Ingresso libero.

Edizioni le Assassine è un piccolo gruppo di appassionate/i di crime che da anni lavora nel mondo editoriale, occupandosi di scelta dei libri, traduzioni, editing e comunicazione. Vuole dare espressione a questa passione per la letteratura gialla, proponendola nelle sue svariate sfaccettature – giallo a suspence, deduttivo, hard boiled, psicologico, noir –, negli stili più diversi – fantasiosi, essenziali, sofisticati, semplici, d’antan – e nei contesti geografici più vari – Marocco, Malesia, Canada, ma anche Germania, Francia… solo un piccolo esempio dei Paesi da cui vengono le scrittrici.

Il logo della casa editrice dice più delle parole: un volto enigmatico, che rievoca donne un po’ misteriose, immerse in un’atmosfera inquietante.

La boutique editoriale pubblica letteratura gialla, declinata nei suoi vari sottogeneri. Pur spaziando dall’enigma della camera chiusa al thriller psicologico, al noir, si è cercato di trovare “un centro di gravità permanente” scegliendo per i romanzi solo scrittrici o comunque storie in cui le donne sono nel bene e nel male al centro della vicenda, talvolta vittime e talaltra vessatrici.

Si è voluto poi avere uno sguardo più ampio sul mondo e così è stato pensato di dedicarsi ai romanzi stranieri, mettendosi sulle tracce di penne che abitano i quattro angoli del globo e delle storie che più entusiasmano.

La ricerca non si è fermata al presente e la passione per il crime, come una macchina del tempo, ha portato alla scoperta di scrittrici del passato, coraggiose pioniere di questo genere. A volte potranno sembrare distanti perché soggette a certe convenzioni letterarie e sociali, ma non per questo sono meno capaci di creare atmosfere intriganti.

Come ha scritto Giuseppe Petronio, citando Walter Benjamin: “Gli interni borghesi tra gli anni Sessanta e Novanta dell’Ottocento, con i loro enormi buffet sovraffollati di intagli, i loro angoli senza sole dove si drizza una palma, i lunghi corridoi con la fiamma sibilante del gas, si prestano magnificamente a nascondere i cadaveri. Su questo sofà può benissimo essere stata ammazzata la zia”.

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