Cronaca
1 Ottobre 2019
Il ragazzo era alla guida dell'auto. Il suo avvocato: “È in stato di shock, non ricorda la dinamica. Testimoni dicono che aveva limitato il consumo di alcol avendo previsto di essere il conducente”

Strage di Vigarano. Parla il sopravvissuto: “Dolore e rimpianto”

di Daniele Oppo | 2 min

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Sincero dolore, vicinanza ai familiari degli amici persi per sempre e l’amaro rimpianto di non aver fatto la loro stessa, tragica fine. Sono i sentimenti che pervadono la mente e il cuore di Enrico Felloni, il 23enne unico sopravvissuto alla tragedia di venerdì notte a Vigarano in cui hanno perso la vita Miriam Berselli, Giulio Nali e Manuel Singorini.

Il ragazzo, che era alla guida della Mazda 3 finita contro un platano in via Cento, è ancora ricoverato a Cona e in stato di shock. È indagato per omicidio stradale plurimo e guida in stato di ebbrezza. Parla per il tramite del suo difensore, l’avvocato Carlo Bergamasco: “Felloni intende manifestare immediatamente, mio tramite, il più sincero dolore per l’accaduto, la propria vicinanza ai familiari tutti delle vittime, alle quali era legato da profonda amicizia e, per quanto attiene a Miriam Berselli, da un rapporto sentimentale da poco ritrovato”,  afferma il legale che rivela come il giovane manifesti “il proprio profondo rincrescimento per la parte che egli può aver avuto nel tragico evento e si dichiara pronto ad affrontarne le conseguenze”.

Bergamasco conferma anche quanto già apparso lunedì sulle colonne de Il Resto del Carlino in merito allo stato d’animo di Felloni, ovvero che “il suo sentimento dominante è il rimpianto di non aver subito la stessa sorte delle vittime”.

L’avvocato aggiunge poi alcune considerazioni personali: “Il mio assistito, ancora in stato di shock post traumatico, non ha al momento alcuna memoria della dinamica dell’incidente, ragion per cui non è possibile formulare alcuna valutazione senza avere una più completa conoscenza degli atti di indagine”.

Qualcosa però inizia emerge in chiave difensiva: “Devo precisare di essere stato informato da fonti testimoniali terze che Felloni, avendo previsto di essere il conducente dell’auto, aveva limitato il consumo di alcol, non ordinando alcuna bevanda durante la festa, ma limitandosi ad alcuni assaggi dei cocktail offerti da altri. Le stesse fonti confermano che il Felloni, al momento di porsi alla guida, appariva perfettamente lucido ed è conosciuto come guidatore attento e mai spericolato. Per questa ragione, senza avanzare allo stato alcuna critica in merito agli accertamenti tossicologici effettuati – conclude l’avvocato -, ha destato un certo stupore il dato trapelato dalla stampa, secondo il quale il tasso alcolemico del mio cliente sarebbe stato di molto superiore al consentito”.

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