Quanto lavorano in media gli europei? Bella domanda e a dare la risposta, oltre ai dati Eurostat, ci ha pensato un recente studio sul tempo effettivo di lavoro che ha messo in evidenza e ha confrontato le ore lavorative fissate per contratto da ogni Paese europeo, le ore effettive di lavoro compresi gli straordinari, i giorni di ferie concessi e quelli festivi. Un bel minestrone dal quale l’Italia non è risultata di certo tra i Paesi stacanovisti ma si piazza abbastanza bene, a metà della classifica.
Prima di analizzare i dati dei singoli Paesi è bene specificare che al numero di ore lavorative non corrisponde però la produttività di una Nazione, anzi; sembra proprio che i Paesi maggiormente produttivi siano quelli in cui si lavora di meno ma meglio.
Degli orari lavorativi estenuanti non fanno altro che stressare e spossare i lavoratori tanto da renderli meno produttivi.
Italia vs altri Paesi europei: dove si lavora di più
La ricerca di Shopalike, la popolare piattaforma dedicata allo shopping online di abbigliamento, calzature e accessori, ha messo in evidenza alcuni dati decisamente importanti. Se parliamo di ore effettive di lavoro, il Paese in cui si lavora di più è la Grecia con ben 44,17 ore settimanali e 256 giorni l’anno trascorsi sul luogo di lavoro. Attenzione però perché alle ore lavorative, come già si è anticipato, non corrispondono né la produttività né il benessere economico di una Nazione. Basta guardare i Paesi del nord Europa, come Norvegia e Danimarca, che rientrano tra quelli in cui si lavora di meno, con 38,52 ore settimanali e 216 giorni l’anno trascorsi sul luogo di lavoro, ma si produce di più e si vive meglio, tanto da essere noti per l’alto livello della qualità della vita.
Il segreto di questi Paesi risiede nel fatto che lavorano tutti e di meno, in questo modo nessuno sarà oppresso da orari di lavoro estenuanti e il lavoro svolto sarà migliore e maggiormente produttivo. Insomma, lavorare meno per lavorare meglio: questo è sostanzialmente il segreto di queste Nazioni.
Il ragionamento appena fatto incontra però due eccezioni per ciò che riguarda i tedeschi e soprattutto gli svizzeri.
In Svizzera ad esempio i cittadini trascorrono sul luogo di lavoro ben 250 giorni l’anno ma comunque è considerato uno dei Paesi maggiormente produttivi.
Discorso analogo può essere fatto per i tedeschi che si piazzano all’ottavo posto della classifica con ben 236 giorni lavorativi all’anno.
Il Bel Paese invece si posiziona a metà della classifica, con 234 giorni di lavoro all’anno e 40,42 ore settimanali. Perfettamente in linea con quella che è la normativa italiana che prevede, per un lavoro a tempo pieno, 40 ore settimanali. Naturalmente il calcolo fatto dallo studio condotto da Shopalike rappresenta una media tra i vari settori di attività. Nello specifico, nel settore pubblico si lavora molto meno ore rispetto a quello privato e il picco è raggiunto nel settore della pubblica istruzione, mentre i privati e i liberi professionisti arrivano a lavorare molto più di 40 ore settimanali.
Italia vs altri Paesi Europei: chi ha più tempo libero
Sembra che si passi al lavoro intere giornate, gran parte della propria vita, e che gli unici momenti di relax che vengano concessi ai lavoratori siano le tante agognate vacanze estive, ma non è affatto così.
Shopalike ha messo in evidenza il tempo libero di cui i lavoratori dei vari Paesi europei dispongono prendendo in considerazione ferie, week end e festivi ed è emerso che ad avere il periodo più lungo di vacanze sono i cittadini del Regno Unito con ben 28 giorni di ferie retribuite, al secondo posto, a pari merito, troviamo Austria, Francia e Svezia con 25 giorni di ferie e subito dopo c’è Malta con 24.
L’Italia è in linea con la maggior parte degli altri Paesi europei, concedendo ai propri lavoratori 20 giorni l’anno di ferie retribuite.
Sono infatti ben 19 su 31 gli Stati europei che si assestano sullo stesso valore.
Se però ai giorni di vacanza si aggiungono anche i week end e i giorni festivi ecco che a detenere il primato del tempo libero sono i cittadini di Malta e Austria, con 38 giorni, segue il Regno Unito con 37 giorni e infine Francia e Svezia con 36.
Tornando all’Italia, oltre ai 20 giorni di ferie, vanno aggiunti 11 giorni di festività nazionali. Nelle singole Regioni poi ci sono delle festività locali legate ai Santi patroni. Nel computo delle feste nazionali non viene calcolato il giorno di Pasqua che comunque cade di domenica.
Per quanto riguarda le ferie, la normativa italiana prevede che i 20 giorni maturino una volta trascorso un anno di lavoro. Il lavoratore deve utilizzare almeno due settimane di ferie all’anno e i restanti giorni vanno utilizzati nei 18 mesi seguenti alla loro maturazione. Nel caso in cui i giorni di ferie non vengano totalmente sfruttati il lavoratore ha diritto alla loro conversione in una somma di denaro che però verrà pagata solo dopo la conclusione del rapporto lavorativo.