Spal
14 Settembre 2019
Oggi il ragazzo avrebbe avuto 46 anni. Il suo ricordo rivive nel nome della Curva Ovest

Spal, venticinque anni fa se ne andava Giuseppe Campione

di Redazione | 2 min

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Venticinque anni fa si spegneva per sempre la stella di Giuseppe Campione, talentuoso attaccante biancazzurro, scomparso prematuramente all’età di 21 anni, in seguito a un disastroso incidente stradale alle porte di Ferrara.

Nella notte del 14 settembre 1994 infatti, di ritorno da una cena con gli amici, l’automobile su cui viaggiava insieme al compagno di reparto Antonio Soda – che era alla guida – sbandò nei pressi di Cona, forse a causa dell’asfalto viscido, schiantandosi contro un platano.

Il ragazzo morì sul colpo, mentre l’amico rimase ricoverato in gravi condizioni al Sant’Anna per diverso tempo, a differenza di suo fratello – anche lui in auto – che riuscì a cavarsela con solo qualche graffio, scampando al tragico destino di una curva che già in precedenza aveva mietuto vittime.

Il golden-boy nacque il 31 agosto 1973 a Carbonara di Bari e giovanissimo – a soli 15 anni e 10 mesi – esordì in Serie A con la maglia rossoblù del Bologna nell’annata 1988-1989, la stessa con cui collezionerà anche tre presenze in Coppa Uefa. Disputò tra le file dei felsinei anche il campionato di Serie B 1991-1992 e nella stagione successiva passò in prestito alla Lodigiani Roma, per poi approdare alla Spal in C1 nel 1994, dove collezionò solamente due presenze. Nel periodo 1990-1991 disputò anche sette prestigiose partite con la nazionale Under-18, segnando due reti contro Malta e Olanda.

Ai suoi funerali – celebrati in Duomo di sabato – partecipò tutta la città e il giorno successivo, nella domenica di campionato, i biancazzurri di Discepoli asfaltarono lo Spezia per 5 a 1, in un clima di tristezza e di grande emozione condiviso tra la squadra in campo e il pubblico sugli spalti, tra i suoi compagni di squadra e la curva. Quella stessa curva che ai giorni nostri, con Campione che riposa in Certosa, per volere dei ragazzi della Ovest, porta in alto e ancora alla mente dei tifosi il suo nome, ma soprattutto il suo ricordo.

 

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