Ancora una volta, per celebrare la nomina a ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini sceglie di andare a far visita al museo di via Tasso a Roma, proprio come fece all’inizio del suo scorso mandato.
Si tratta del Museo Storico della Liberazione, un luogo “carico di memoria dove furono torturate persone innocenti, antifascisti, persone colpevoli solo di avere una religione diversa”. Così ha dichiarato lo stesso Franceschini, aggiungendo che “in questo momento in cui, troppe volte si tenta e si è tentato di trasformare le paure delle persone in odio, sia importante, proprio come ministro della cultura, cominciare da qua”.
“Quando si cominciano a indicare le persone come nemiche per il colore della loro pelle, per la loro religione e per la loro provenienza – ha concluso Fanceschini – c’è qualche cosa di pericoloso che va contrastato”.
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