Economia e Lavoro
6 Settembre 2019
Coldiretti sollecita le istituzioni locali, Agrinsieme prepara una mobilitazione regionale, Confagricoltura si appella al neo ministro Bellanova

Il fungo delle pere colpisce ancora, l’emergenza sul tavolo di prefetto e sindaci

di Redazione | 3 min

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Il futuro del lavoro agricolo passa dal “Sistema Agricoltura Ferrara”

Ferrara si dota del "Sistema Agricoltura Ferrara". Bandi e assicurazioni, utilizzo di fitofarmaci, lavoro agricolo e contrasto al caporalato. Questi sono solo alcuni dei temi presenti nel documento strategico sull'agricoltura, redatto per la prima volta dal Comune di Ferrara in sinergia con tutte le associazioni di categoria e le grandi aziende agricole del territorio

Non c’è solo la cimice marmorata asiatica a mettere in crisi il lavoro delle aziende agricole della nostra regione e del nostro territorio in modo particolare. Lo sottolinea Coldiretti a poco più di una settimana dall’incontro tenutosi in Regione per discutere con i responsabili regionali delle possibili soluzioni da mettere in campo per far fronte a quella che è una vera e propria emergenza.

“Stiamo monitorando e verificando che gli interventi straordinari discussi e concordati con le istituzioni vengano velocemente attivati – afferma il presidente di Coldiretti Ferrara, Floriano Tassinari – dato che le aziende sono allo stremo e che purtroppo la nostra agricoltura non è colpita unicamente dalla cimice asiatica”.

Un gravissimo problema è rappresentato anche dall’Alternaria delle pere (Stenphilium) e da varie altre forme di Alternaria, un fungo parassita che in questi ultimi anni sta attaccando molti frutteti, specialmente nel Ferrarese e nel Modenese, colpendo in particolare le pere Abate, Conference, Kaiser e Decana.

Un’autentica calamità – sottolinea Coldiretti – se si pensa che dai primi dati della raccolta nella zona di Ferrara ha colpito alcune aziende fino all’80% del raccolto e in quella di Modena fino al 20%, a seconda delle varietà.

“Occorre pensare ad interventi di carattere straordinario, come quelli presi in Puglia, tra cui stanziamenti a fondo perduto specifici per assistere le imprese agricole in sofferenza e preservare il patrimonio frutticolo della nostra regione, e metterli in campo con l’urgenza necessaria – ribadisce il presidente Coldiretti -. La sola invasione della cimice ha finora causato una perdita di prodotto che va dal 40% al 100% in tutta la regione e un danno sulla produzione nazionale che ha raggiunto i 250 milioni di euro“.

Una grave situazione in cui si trovano tante aziende ferraresi che finirà sul tavolo delle istituzioni locali. Lunedì 9 settembre è fissato un incontro con il prefetto di Ferrara e la presidente della Provincia, mentre per giovedì 12 è prevista un’assemblea alla sede di Coldiretti in via Bologna alla quale sono invitati tutti i sindaci del territorio per discutere il tema e proporre soluzioni.

Si prepara anche una grande mobilitazione dei frutticoltori emiliano romagnoli per manifestare il grave problema della cimice asiatica e in generale per contenere una crisi senza precedenti. È quella che sta programmando per i prossimi giorni Agrinsieme davanti alle prefetture per chiedere il risarcimento dei danni causati dal parassita al fine di arrivare in tempi rapidi all’utilizzo dell’insetto antagonista (la vespa samurai).

Confagricoltura si rivolge direttamente al nuovo Governo e in particolare al neo ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Teresa Bellanova: “La cimice asiatica è un flagello come la Xylella e sta facendo collassare la frutticoltura dell’Emilia-Romagna. Chiediamo un sostegno concreto per salvare il comparto e ridare dignità ai produttori”.

Infine il consigliere regionale della Lega Marco Pettazzoni presenta un’interrogazione alla giunta di viale Aldo Moro per chiedere interventi immediati a favore degli agricoltori del Ferrarese che negli ultimi tempi hanno subito ingenti perdite economiche causate da forti cali produttivi per via, appunto, della cimice asiatica.

“I nostri agricoltori – spiega Pettazzoni – dal 2012, ma in particolare in questi ultimi due anni, hanno subito pesanti perdite sul piano dei raccolti a causa non solo dei cambiamenti climatici, ma per la presenza distruttiva della cimice asiatica che ha colpito duramente oltre 300 specie di piante. Insetti altamente infestanti che riescono a deporre le uova anche due volte all’anno moltiplicandosi quindi ad un ritmo allarmante. Sempre più sono i produttori che sono stati costretti ad estirpare i frutteti infestati da questo terribile insetto. Pertanto – conclude il consigliere del Carroccio – vorrei sapere dall’assessore competente quali misure sono state prese per contrastare la diffusione della cimice e soprattutto se sono stati presi in considerazioni interventi economici a sostegno degli agricoltori maggiormente danneggiati”.

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