Nuovo Governo, ‘solito vecchio’ Dario Franceschini. Il deputato ferrarese, tra i fautori della nuova maggioranza giallorossa, riprende da dove aveva lasciato un anno e mezzo fa circa, ovvero dal ministero dei Beni Culturali e competenze per il Turismo.

Nel ‘Conte bis’, il politico estense prende così il posto di Alberto Bonisoli, che durante il Governo M5S-Lega aveva attuato politiche anche in netto contrasto con quelle del suo predecessore (e ora, successore), soprattutto nella gestione dei musei. Sempre Bonisoli bocciò il progetto di ampliamento e riqualificazione di Palazzo Diamanti, scatenando un’intensa battaglia con la vecchia amministrazione comunale di Ferrara, targata Partito Democratico.

Subito dopo la crisi aperta da Matteo Salvini e dalla Lega, Franceschini è stato fin da subito uno dei protagonisti dell’accordo tra Pd e M5S per la costruzione di un patto di legislatura, pronto anche a sotterrare l’ascia di guerra con i ‘dem’ solitamente a lui avversi: emblematico che Matteo Renzi, il vecchio rottamatore, leader dei parlamentari che nel marzo 2018 rifiutarono qualsiasi accordo con Di Maio, questa volta si sia convertito al ‘franceschinianesimo’.

Alle ultime elezioni Fraceschini fu il simbolo del crollo del Pd a Ferrara, superato anche da Marco Falciano del M5S. Venne ripescato nel collegio plurinominale Ravenna-Rimini-Forli-Cesena.