Economia e Lavoro
5 Settembre 2019
L’associazione sottolinea i problemi del comparto, schiacciato da dazi e gap produttivi, è inaccessibile ai giovani agricoltori come molti altri settori specializzati

Risicoltori in difficoltà tra produzione e prezzi. E i giovani rimangono al palo

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Detenuta violentata. Zonari: “Lo Stato ha fallito. E chi sminuisce la violenza è parte di quel fallimento”

"Quanto accaduto alla donna transgender detenuta nel carcere dell’Arginone è di una gravità inaudita". Anna Zonari, consigliera de La Comune di Ferrara, interviene su ciò che è accaduto dalla casa circondariale Costantino Satta di Ferrara. A rendere poi questa vicenda "ancora più insopportabile" sono poi arrivate "le parole pronunciate dall’ex direttrice del carcere, Nicoletta Toscani, che ha ricoperto l’incarico all’Arginone dal 2019 fino al luglio 2024"

Morì nel cantiere in Borgo Punta. Due richieste di rinvio a giudizio

Due richieste di rinvio a giudizio e una di condanna con rito abbreviato. Sono quelle che la pm Isabella Cavallari della Procura di Ferrara ha avanzato ieri (martedì 1 luglio) mattina, durante l'udienza preliminare per l'incidente mortale in cui perse la vita Miz Mohamed Fawzy Abdou, operaio edile 36enne di nazionalità egiziana

Prete a processo per abusi. Condanna ridotta in Appello

La Corte d'Appello del tribunale di Caltanissetta ha abbassato a tre anni la pena per don Giuseppe Rugolo, il sacerdote arrestato ad aprile 2021 a Ferrara, dopo che in primo grado - a marzo 2024 - il tribunale di Enna lo aveva condannato a 4 anni e 6 mesi con la pesante accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di Antonio Messina

Ferrara, vent’anni dopo: una città tra memoria e futuro

Pensate a come la città di Ferrara si presentava dal punto di vista urbanistico, sociale ed economico vent’anni fa, poi comparatela alla realtà di oggi. Uno sforzo mnemonico simile è stato compiuto dalle decine di autori che hanno contribuito alla realizzazione dell’Annuario sulle politiche urbane, l’edizione speciale dell’Annuario socio-economico ferrarese a cura del Cds

Berco, la vertenza riparte dal Mimit: nuova convocazione e assemblee in fabbrica

Dopo una lunga fase di stallo, si riaccendono i riflettori sulla vertenza Berco. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha convocato le parti per un nuovo incontro previsto martedì 16 luglio, con l’obiettivo di verificare le condizioni per riaprire il confronto sul Contratto Collettivo Integrativo Aziendale e sulle prospettive industriali

Chiara Michelon

“Per risolvere i problemi del comparto risicolo, ma possiamo dire di tutta l’agricoltura, serve una vera e propria rivoluzione, azioni concrete e decise a livello unitario. Perché la crisi non ha colore e non ha bandiere.” – afferma Chiara Michelon, giovane imprenditrice agricola di Mezzogoro, che coltiva anche 45 ettari di riso.

Secondo Cia – Agricoltori Italiani Ferrara anche la risicoltura ha subito danni provocati dalle anomalie climatiche che hanno provocato, in primo luogo, semine tardive e in condizioni difficili. Costante anche la presenza del Brusone, una delle più temute patologie fungine del riso, e delle nutrie che hanno eroso gli argini dei campi allagati. Partirà in ritardo anche la mietitura, di almeno venti giorni, e continuerà presumibilmente fino a novembre, quando il grado di umidità sarà elevato, generando un aumento dei costi di essiccazione e lavorazione. Il riso, dunque, sta subendo lo stesso “destino” delle altre colture cerealicole e frutticole.

“Le difficoltà produttive ci sono e ci saranno sempre, fanno parte dei rischi del nostro lavoro. Ma non posso accettare – continua Chiara Michelon – che l’impegno di noi agricoltori, gli investimenti e il reddito sia subordinato a un mercato dove i dazi penalizzano il riso italiano e dove ci sono politiche europee spesso incerte. Prendiamo il riso: fino a qualche anno fa, con le quotazioni a 70-80 euro al quintale, riuscivi a pagare la manodopera, le rate del mutuo e avevi un margine. Oggi con questi prezzi non andiamo da nessuna parte, non c’è prospettiva soprattutto per i giovani che faticosamente scelgono la terra. Anche la Pac è diminuita progressivamente negli anni scorsi e non sappiamo cosa ci aspetta con la nuova riforma e per noi, in questo sistema, il sostegno europeo è essenziale. Ho detto con “questo sistema” perché credo che se i nostri prodotti fossero valorizzati, se ci fosse una direttiva per cui il nostro riso, così come gli altri prodotti, venisse prima di quello estero allora non sarebbe necessario un aiuto. Gli agricoltori sarebbero ben felici di farcela da soli e magari molti giovani sceglierebbero un futuro nel settore, perché fare l’agricoltore diventerebbe un lavoro su cui investire, dove poter emergere e realizzarsi. Così, invece, i giovani che si impegnano lo fanno con fatica, magari proseguendo il lavoro dei propri genitori, ma non con le stesse prospettive e certamente non con la stessa possibilità di fare davvero gli imprenditori. Mi sono anche un po’ stancata – continua la Michelon – di immagini bucoliche di ragazzi che scelgono di fare gli agricoltori, in una sorta di edulcorato ritorno alla terra. Forse ci saranno quei giovani, ma sono un’eccezione non la normalità di chi lotta ogni giorno contro cambiamenti climatici, avversità e sfide di mercato sempre più difficili e impari. Ecco perché voglio una rivoluzione, che deve iniziare da un confronto con le altre associazioni e continuare con una presenza massiccia prima a Roma e poi a Bruxelles. Non possono ignorare – conclude l’imprenditrice – mille agricoltori della nostra regione e magari mille del Veneto e mille della Lombardia che protestano e chiedono investimenti sul nostro settore. Non possono continuare a considerare l’agricoltura un settore di serie B, mentre è il motore essenziale e pulsante della nostra economica e della nostra società. Non possono e noi non dobbiamo più consentirglielo”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com