Recensioni
3 Settembre 2019

Venezia 76. L’anno delle grandi dive

di Redazione | 3 min

Un anno davvero in grande stile ed oltre i migliori canoni questo 2019, per la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che ha visto, fin dall’inizio la presenza, anche solo visiva, di dive del muto come quella nel film-scandalo Extase (Estasi), uno dei primi film ‘erotici’ della Storia del Cinema di Gustav Machatý del 1934, della splendida Hedy Lamarr, riproposto per la serata di pre-apertura di martedì 27 Agosto scorso.

Poi il film di apertura La vérité (The Truth), diretto da Kore-eda Hirokazu (Un affare di famiglia; The Third Murder; Like Father, Like Son), in Concorso, interpretato da Juliette Binoche e da Catherine Deneuve, ormai icona immortale, assieme all’indimenticata Jeanne Moreau, del cinema non solo francese, ma internazionale.

Poi è stata la volta di Penelope Cruz, attrice-feticcio fin dalla sua più ‘tenera’ età, di Pedro Almodovar, quest’anno Leone d’Oro alla carriera già premiato il primo giorno della grande festa del cinema in laguna che, a sua volta, ha avuto l’onore di presenziare insieme con la mitica ed inossidabile Meryl Streep, entrambe interpreti di film in concorso.

La prima è protagonista con Gael García Bernal di Wasp Network, il film del regista francese Olivier Assayas, mentre la seconda è interprete, come sempre strepitosa, camaleontica per eccellenza, insieme con ‘gli avvocati’ Gary Oldman ed Antonio Banderas, di ‘The Laundromat di Steven Soderbergh.

Il regista l’ha scelta per il ruolo di una vedova che lotta per ottenere giustizia facendole interpretare una pellicola ispirata alla vicenda dei Panama Papers, i clamorosi documenti (diramati anonimamente) riguardanti un sistema incredibile di speculazioni finanziarie.
“E’ un film divertente – ha detto la Streep in conferenza-stampa – ma, soprattutto, è un film che deve far pensare (…). Per questo mi son impegnata al massimo (come sempre, n.d.r.)”.

Ma, ancora una volta, è da sottolineare, ‘da sempre’, Meryl è impegnata nel suo cinema come nella sua vita: 3 anni fa, per esempio, aveva portato sullo schermo l’incredibile storia di  Emmeline Parkhurst, la leader del movimento per il voto alle donne ed icona del movimento femminista nel film Suffragette di Sarah Gavron.

E non a caso, perché da sempre la Streep ha messo i suoi oltre 40 anni di carriera, le 19 candidature e i tre Oscar al servizio della causa femminista.

“Ho trovato stupefacente e irritante che sulla storia di questo movimento – aveva dichiarato all’epoca – non fosse mai stato fatto un film. Mi piace che il punto di vista del racconto non sia quello del movimento e dei suoi capi ma quelle delle operaie dell’epoca, inserite in un contesto familiare e sociale che le vedeva svantaggiate (…)”.

‘The Laundromat uscirà sulle piattaforme Netflix dal 18 ottobre e negli USA dal 27 settembre prossimi.

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