Luca Cavalieri
di Giuseppe Malatesta
Lagosanto. Sono arrivate il giorno stesso del ‘fattaccio’ le dimissioni di Luca Cavalieri da Giunta e Consiglio del Comune di Lagosanto. Il 29enne, assessore alle politiche giovanili e all’associazionismo, era stato pizzicato dalle forze dell’ordine nel corso di un’operazione antidroga che ha fruttato l’arresto di un 54enne del posto mentre acquistava da quest’ultimo poco più di un grammo di cocaina.
Succedeva sabato 31 agosto, in pieno centro del Comune amministrato anche da Cavalieri, che ha provveduto con solerzia, senza temporeggiare, a rassegnare le sue dimissioni dalla carica pubblica ricoperta da poche settimane.
Cavalieri, militante di Fratelli d’Italia, era infatti stato eletto a maggio scorso all’interno della coalizione di centrodestra che ha fasciato come primo cittadino Cristian Bertarelli, lo stesso che oggi, rammaricato, si vede costretto a rinunciare ad un giovane su cui aveva puntato fiducioso, tra l’altro il più giovane tra i candidati in lista.
E mentre il caso guadagna l’attenzione della stampa nazionale, a livello locale sono diversi quelli che acclamavano le dimissioni dalla carica istituzionale ricoperta da Cavalieri, nonostante quanto commesso non costituisca reato. Il tam tam intanto ha convinto il diretto interessato a oscurare la sua pagina social, non più raggiungibile dal pomeriggio di domenica.
E, calati nella provincia in cui gli amministratori leghisti del capoluogo confidano nella rimozione delle panchine dai parchi per combattere il fenomeno del ‘libero spaccio’, non c’è da stupirsi se i guai di Cavalieri, arrivati con un tempismo ‘perfetto’ in tal senso, forniscono e forniranno un facile assist a oppositori politici (e all’opinione pubblica) piuttosto scettici sulla validità di tali misure di contrasto.
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