“Sospendere immediatamente la rimozione delle panchine dai parchi e ripristinare quelle già rimosse”: è questo uno degli obiettivi della mozione del consigliere comunale del Pd Francesco Colaiacovo, che chiede alla giunta anche di “presentare in consiglio comunale il piano strategico sulla sicurezza che il sindaco e la giunta intendono attuare sulla base delle linee programmatiche di mandato” e di “utilizzare l’Urban Center quale luogo di confronto con i cittadini relativamente alle scelte e pianificazioni che riguardano il futuro della città”.
Colaiacovo si schiera contro la rimozione delle panchine dai parchi e smentisce la “positiva esperienza dei comuni veneti” che hanno adottato la stessa politica, segnalando “l’allarme lanciato dal Corriere del Veneto il 24 agosto “Droga: Veneto primo in Italia per morti da overdose – peggio degli anni ’80”. Per il consigliere Pd insomma “la giunta ha deliberato l’insensata rimozione di panchine al solo scopo di propagandare un millantato interesse per i temi della sicurezza senza in realtà avere nessuna strategia in merito, come dimostrato dal comportamento contraddittorio dell’allora segretario della Lega Lodi rispetto al blocco dei fondi, successivamente resi disponibili, del piano periferie che grazie a un progetto strategico redatto dalla precedente giunta, finanzierà con 18 milioni il recupero di una importante parte della città e del quartiere Giardino”.
Francesco Colaiacovo
Una linea fallimentare secondo Colaiacovo, per il quale “l’esperienza quotidiana ha ormai ampiamente acclarato che rendere i luoghi pubblici difficilmente fruibili, vuol dire lasciarli nel degrado in preda a possibili attività illecite. Da anni ormai a Ferrara si è sviluppata la cultura dell’urbanistica partecipata quale modalità di pensare la trasformazione della città e in particolare i luoghi del vivere quotidiano interessati dall’arredo urbano, in modo da consentire ai residenti di appropriarsi dei luoghi di socializzazione, e da qualche anno l’Urban Center ha svolto innumerevoli momenti di confronti tra amministrazione e cittadini, sui principali temi che riguardano la vita della comunità ferrarese. I residenti nelle zone interessate dalle rimozioni delle panchine, tenuti completamente all’oscuro da tale decisione, vivono tale azione come un atto di imperio lesivo del loro legittimo diritto a partecipare alla formazione dei provvedimenti che li coinvolgono direttamente”.
Prima di concludere avanzando le tre richieste descritte all’inizio dell’articolo, Colaiacovo lancia un ultima critica alla scelta della giunta affermando che essa “indigna l’intera città offesa nella sua identità culturale, quale comunità capace di saper valorizzare gli spazi comunitari e creare coesione sociale” e che “tale provvedimento, divenuto virale sui media, danneggia in modo importante l’immagine e la vocazione turistica di Ferrara, quale città d’Arte e Cultura, divenuta famosa in Italia e nel mondo per i grandi eventi culturali in grado di richiamare importanti flussi turistici”.
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