Fiaccolata a Copparo per il femminicidio di Cinzia Fusi
Manifestazione organizzata per giovedì sera. Il Comune voterà un documento di condanna di “questi assurdi gesti contro la vita e la libertà delle persone”
Copparo. Una fiaccolata in piazza per non spegnere la luce sul femminicidio di Cinzia Fusi e su tutti gli episodi di violenza di genere. La politica e la società civile di Copparo si mobilitano dopo il fatto di sangue verificatosi sabato, con l’inizitiva pubblica organizzata per giovedì sera dalla Cgil, Cisl e Uil con Udi, Centro Donna e Giustizia e con la riunione (mercoledì) della commissione consiliare Pari opportunità che delibererà un documento di condanna “di questi assurdi gesti contro la vita e la libertà delle persone”.
La fiaccolata partirà alle 20,45 da via Roma, di fronte alla residenza municipale, proseguirà per via Cavour, via Garibaldi, piazza del Popolo, via Dante Alighieri, per concludersi in piazza della Libertà davanti alla panchina rossa dei giardini.
Alla manifestazione ha dato il sostegno anche l’Udi Ferrara che interviene a commentare il fatto: “Ancora una volta una morte violenta, apparentemente improvvisa, apparentemente inaspettata. Ancora una volta la mano assassina di un uomo, Saverio Cervellati. Quante volte dovremmo dire ‘ancora una volta’? Un efferato femminicidio compiuto ‘per troppo amore’, per gelosia! La gelosia è un sentimento che si traduce in possesso. Se il possesso è per un oggetto scatta una forma di protezione, ma se è verso una persona, una donna, tutto vacilla e si trasforma in distruzione”. L’associazione ricorda il lavoro a contrasto delle violenze di genere svolto sul territorio provinciale e regionale da diverse associazioni e per questo “il nostro senso di sconfitta è enorme, ma non ci ferma. Continueremo il nostro impegno nell’affermare la libertà e il rispetto di tutte le donne. Ecco perché il nostro profondo pensiero per ora va a Cinzia che non c’è più e ai suoi congiunti improvvisamente travolti dalla perdita di una giovane figlia”.
Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna interviene per criticare i media e l’uso di espressioni come “movente passionale”, “è stata la gelosia la causa scatenante”, e di “tragedia senza avvisaglie” per raccontare l’omicidio. “Non è la ‘gelosia’ a innescare la violenza, ma la convinzione, da parte di uomini di ogni età, appartenenza culturale e classe sociale, che le donne siano oggetti di proprietà, che servono per soddisfare le proprie aspettative, e non persone che hanno il diritto di agire e decidere autonomamente per le loro vite – afferma il Coordinamento -. Il lavoro da fare nel nostro Paese è tanto; per questo è necessario che la violenza sulle donne diventi una priorità anche a livello politico, che nel prossimo Governo la delega alle Pari Opportunità venga affidata a una persona esperta di diritti delle donne e che il dialogo tra istituzioni e centri antiviolenza sia continuo e proficuo”.
“Lo Stato, gli enti locali, la politica nel suo insieme hanno l’obbligo di adottare tutte le misure utili a prevenire il ripetersi di fatti anche solo simili a questo”, commenta Paola Peruffo, presidente della Commissione consiliare Pari Opportunità del Comune di Ferrara. “Come per altri fenomeni (dalle droghe, all’Hiv, passando per la non conoscenza dei metodi contraccettivi) è l’educazione impartita ai giovani dalla scuola la prima base su cui una società avanzata ha l’obbligo di focalizzarsi, investendo tempo, formazione e risorse”.