Lettere al Direttore
18 Agosto 2019

Senso civico, ma chi ce lo fa fare

di Redazione | 2 min

Sono circa le 9 e trequarti di sabato 17 agosto, nel piazzale di via Roseti a Malborghetto di Boara (Ferrara) il contenitore “Hera” degli abiti usati non si riesce ad aprire, probabilmente perché pieno, inoltre appoggiati all’esterno alcuni sacchetti abbandonati di vestiti (lasciati lì da persone che non sono riuscite ad introdurli nel cassonetto).

Mi sento in dovere di avvisare “Hera”. Compongo l’unico numero di telefono riportato sul cassonetto, 800999500 (servizio clienti) e seguo le indicazioni del risponditore telefonico, dopo qualche minuto mi risponde l’operatore.

Spiego la situazione: cassonetto pieno e sacchetti di abiti abbandonati all’esterno. Mi aspetto che risponda che avrebbe avvisato chi di dovere e fatto provvedere al più presto alla soluzione del problema.

No!

L’operatore mi spiega tutte le procedure: la raccolta e svuotamento dei cassonetti dell’abbigliamento e la raccolta degli ingombranti sono demandate ad operatori delle onlus, mentre se c’è materiale abbandonato in strada è compito di “Hera”.

Cerco di spiegargli che non sono interessato alle procedure, ma alla soluzione del problema.

L’operatore mi chiede il numero del tesserino “Hera”, naturalmente non l’ho con me, mi viene richiesto il Codice Fiscale, glielo fornisco.

Mi aspetto che ringrazi per le informazioni ricevute e mi assicuri che provvederà a far intervenire chi di dovere per la soluzione del problema, oppure che mi fornisca il numero di telefono della onlus per poter io avvisare direttamente (precedentemente nei cassonetti era indicato il numero a cui rivolgersi – evidentemente ora “Hera” vuole essere intermediario per facilitare il processo e magari “guadagnarci” qualcosa, anche lì).

Invece la discussione prosegue in modo abbastanza vivace, irritante e indisponente, il che mi ha costretto ad interrompere mio malgrado la comunicazione in modo anche sgarbato.

Considerazioni: subiamo una delle tariffe, per il servizio rifiuti, più care della Regione Emilia Romagna, cerchiamo di collaborare segnalando problemi, disfunzioni e disservizi e poi veniamo “non-serviti” (Hera società di servizi che vengono erogati dietro lauto compenso – basta guardare i dividendi) in modo anche arrogante e saccente? Ma chi ce lo fa fare??

Gian Antonio Verziaggi

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