Attualità
14 Agosto 2019
L'Università di Ferrara protagonista di due campagne umanitarie, educazionali e di sensibilizzazione

Unife in prima linea contro le patologie venose

di Redazione | 3 min

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Sergio Gianesini (a sinistra) e Zaza Lazarashvili (a destra)

Ben 315 pazienti privi di possibilità economiche affetti da patologie venose, 14 esperti internazionali del settore, 74 medici latino-americani. Sono  i numeri del progetto umanitario v-Help, svoltosi in luglio nella Repubblica dominicana, organizzato da Sergio Gianesini chirurgo e ricercatore dell’Università di Ferrara e presidente della Fondazione venous-lympahtic World International Network (v-Win), nell’ambito di una più ampia campagna internazionale di educazione sulle patologie venose.

Assistenza clinica, informazione e sensibilizzazione gli obiettivi del progetto, che grazie alla presenza di medici del settore venoso provenienti da prestigiosi Atenei di tutto il mondo, ha permesso di curare più di trecento cittadini dominicani con grave insufficienza venosa degli arti inferiori, comunemente nota come patologia delle vene varicose e dell’ulcerazione venosa cronica.

Un progetto umanitario quindi, ma con un grande valore educazionale. Più di settanta medici del luogo sono stati istruiti nelle tecniche più moderne ed efficaci per il trattamento di queste malattie, inoltre nel corso delle attività cliniche sono stati registrati video educazionali in inglese e spagnolo, presto disponibili gratuitamente per tutti i medici interessati. La missione medica ha visto la realizzazione anche di un momento formativo accademico rivolto a studentesse, studenti e specializzande/i dell’Università locale.

“L’esperienza che si è appena conclusa – spiega Gianesini, attivo dal 2015 in diverse campagne internazionali per l’informazione sulle patologie venose, è solo una delle varie attività compiute e altre sono in programma, tutte finalizzate all’educazione sia medica che della popolazione relativamente alla patologia venosa e linfatica tanto frequente quanto sottovalutata”.

Già lo scorso giugno, infatti, ha preso il via una campagna di educazione e sensibilizzazione sulla Patologia Venosa Pelvica, disturbo analogo al varicocele maschile, associato a dolore pelvico cronico, presente in una donna su tre, ma solo nel 40% dei casi correttamente diagnosticato e trattato.

“Si tratta di un’alterazione del drenaggio venoso in corrispondenza del basso ventre femminile – spiega Gianesini – Questa è una patologia che ha una frequenza paragonabile a quella dell’asma e del dolore di schiena, che colpisce principalmente donne in età pre-menopausale e con più gravidanze in anamnesi”.

Il progetto, condotto in collaborazione con il chirurgo georgiano Zaza Lazarashvili e altri esperti internazionali del settore, ha prodotto un documento di consenso internazionale sul trattamento della sindrome da congestione pelvica presentato per la prima volta a giugno al Ministero della Salute a Tsibili in Georgia.

Per la campagna sono stati realizzati dei video educazionali per il personale medico e dei questionari di consapevolezza tradotti in italiano, inglese, spagnolo, russo, cinese e georgiano e disponibili online gratuitamente.

“Tali questionari – conclude Gianesini – rappresentano una vera e propria revisione della letteratura scientifica sul tema e costituiscono una modalità di informazione semplice ed efficace, tanto per il professionista sanitario, quanto per il paziente.”

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