Attualità
10 Agosto 2019
Il sacerdote che ha accolto gli sfollati da via delle Bonifiche racconta i primi giorni dei nuovi ospiti

Nomadi da don Bedin. Una giornata particolare di integrazione

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Variazione d’orario per i Centri di raccolta Hera venerdì 19

Il Gruppo Hera comunica che, a Ferrara, venerdì 19 aprile gli orari dei Centri di raccolta di via Diana e via Ferraresi subiranno una variazione per permettere lo svolgimento di un’assemblea sindacale. In particolare, i due Cdr saranno chiusi dalle ore 11.00 alle...

Comunità e Sanità. L’Ausl rilancia il ruolo dei Comitati Consultivi Misti

Il rapporto con i cittadini in forme organizzate è un elemento importante e strategico per la qualità dei servizi sanitari. È quanto emerso nel corso del convegno "Comunità e Sanità: il ruolo dei Comitati Consultivi Misti dalla parte del cittadino" che, nella mattinata di martedì 16 aprile, ha riempito la Sala della Musica in via Boccaleone 19 a Ferrara

La vita dopo l’ictus cerebrale, un quaderno per le testimonianze di pazienti e professionisti

Sostenere il recupero fisico, psicologico e sociale delle persone colpite da ictus cerebrale e delle loro famiglie. È il progetto "Life After Stroke", realizzato dall'Associazione per la Lotta all'Ictus Cerebrale (A.L.I.Ce) e dalla Cooperativa Sociale Riabilitare, incentrato sulla diffusione della conoscenza della malattia, ma anche delle relative conseguenze, e sulla promozione dei comportamenti utili a prevenirne l'insorgenza

di don Domenico Bedin 

-“Anche gli zingari ci porti? Non bastavano gli extra della comunità qui a fianco?”.

E’ la prima rasoiata che mi prendo appena arrivo al circolo che fa parte di Ca’ Frassinetta. Degli omoni, a petto nudo e braghe corte per il caldo, seduti sotto il portico con lo spriz sul tavolino e la faccia già annoiata alle 10 del mattino. Non raccolgo la sfida e spiego che comunque saranno due famiglie Sinte, Italiane, con bambini piccoli e che staranno dall’altra parte del cortile, dietro la casa dei profughi e avranno un luogo recintato…

– “Par mi i pudeva star in du’ chi iera… cusa a ghe gnù in ment a Naomo. E ti subit a purtari chi…”.

Intanto arrivano i due capofamiglia Sinti a vedere il luogo dove verranno messe le loro case mobili. Si guardano intorno, sono timorosi, osservano le bici dei Richiedenti lasciate a casaccio nei vari punti del cortile; qualche ragazzo di colore scuro esce dalla casa e salutando appena inforca la bici e parte per via Vallelunga.

Noto un che i due si guardano in faccia e il più vecchio mi sussurra imbarazzato: – “ma qua ci sono dei negri! Ma siamo sicuri con sta’ gente… abbiamo donne e figli piccoli!”. Ancora una volta incasso e do ampie garanzie e aggiungo: – “Poi lo sapete metteremo una rete, con un cancello… non preoccupatevi”.

Cominciamo a lavorare per predisporre gli allacciamenti e c’è caldo. Vado in cucina per un po’ d’acqua fresca. Un ragazzo maliano, con gli occhi che sorridono, mi dice che anche al suo paese ci sono i nomadi e bisogna stare attenti perché rubano le galline…

Gli rispondo che per ora qui abbiamo solo conigli. Poi gli chiedo di venire con me a dare una mano a spostare del materiale che ingombra e lui esce con altri due ragazzi e si mette a lavorare.

I due sinti lavorano con loro e dopo poco, quando si fermano per rinfrescarsi, si parlano e sorridono. Sento che si scambiano i nomi e chiedono informazioni delle loro reciproche famiglie e della loro provenienza. Un nigeriano non riesce a capacitarsi che i sinti siano italiani e che vivano in una carovana… Poi ricominciano a lavorare insieme.

Facciamo mezzogiorno e porto i due sinti al Circolo per un bicchiere e per vedere l’effetto che fa. Da un angolo della sala una voce roca: -“ Roberto tu porti tuo figlio a scuola a Ponte… E’ in classe con mio nipote. Ma veramente venite a vivere qui?”.

E’ bastato questo per sedersi insieme e cominciare a raccontare e a scambiarsi delle impressioni e dei suggerimenti. Ormai è tardi e devo andare. Chissà se alla fine dovremo proprio mettere una rete di recinzione.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com