Provate a chiedere a un abitante di Porto Garibaldi come si chiamano i residenti del luogo.
Vi risponderà, senza ombra di dubbio, “magnavaccanti”, non certo “portogaribaldesi”.
Anni fa, parlando con un anziano del posto, ebbi modo di apprendere che i nonni del canuto signore non amavano affatto la denominazione “Porto Garibaldi”, affezionati com’erano a “Magnavacca”.
Lo stesso anziano mi riferì che, stando alla tradizione orale, il nome fu imposto dall’alto, avversato dal clero locale (Mons. Perego ancora non si profilava all’orizzonte…) e poco amato dai “magnavaccanti”. In pratica fu una piccola élite di “paglietta” locali a voler cambiare il nome del paese.
Visto che si celebra quest’anno il centenario del cambio di denominazione, sarebbe interessante, con un referendum o un sondaggio, appurare se gli abitanti di Porto Garibaldi (i “magnavaccanti”) amano la denominazione attuale (“Porto Garibaldi”) o non preferiscono invece tornare all’antico.
Se Leningrado ha ripreso l’antico nome di San Pietroburgo, anche Porto Garibaldi potrebbe tornare a chiamarsi Magnavacca.
Giorgio Fabbri
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