Attualità
25 Luglio 2019
Al via la ricerca sperimentale "NevArt", si cercano volontari da sottoporre a un esperimento scientifico durante la visita alla mostra in Castello

Con Unife si può misurare la bellezza dell’arte

di Redazione | 2 min

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Come si può misurare oggettivamente la bellezza di un’opera d’arte? Esiste un nutrito gruppo di ricercatori dell’Università di Ferrara che, con l’aiuto di alcuni giovani studenti del liceo classico Ariosto, sta cerando di rispondere a questa antica domanda grazie alla ricerca sperimentale “NevArt – NeuroEstetica della Visione dell’Arte: come ‘misurare’ la percezione sensoriale della bellezza dinanzi alle opere d’arte”.

I ricercatori del Cias dell’ateneo estense, con la collaborazione del Laboratorio di Neuroestetica del Cespeb dell’Università Bicocca di Milano, dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr di Parma, del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze, del Dipartimento di Studi Umanistici e del Centro di Tecnologie per la Comunicazione di Unife, si stanno concentrando sulla mostra “L’arte per l’arte. Dipingere gli affetti. La pittura sacra a Ferrara rese tra Cinque e Settecento”, al Castello Estense fino al 26 dicembre, per sottoporre ad un esperimento scientifico i fruitori volontari che decideranno di offrirsi.

Fin dall’antichità si è cercato di dare spiegazioni logiche all’estetica riconoscendola come parte fondamentale dell’interazione sociale e della biologia. Darwin per primo individuò due forme di difesa, garanti della sopravvivenza degli esseri viventi: la selezione naturale, quell’evoluzione biologica che permette agli esemplari di migliorarsi, e la selezione sessuale, quel carattere personale che gli permette di attrarsi a vicenda e preservare la specie, permettendole di progredire e crescere.

“Il senso estetico animale si complica ulteriormente nelle dinamiche umane – spiega Sante Mazzacane, direttore Laboratorio Interdipartimentale Cias Università Ferrara -. L’uomo si trova a confrontarsi con la dimensione socioculturale, con la capacità di estendere l’esigenza estetica ad altre sfere della vita, l’arte ad esempio”.

Oggi la ricerca NevArt tenta finalmente di quantificare e qualificare oggettivamente l’esperienza estetica grazie all’empirismo. I visitatori che si offriranno volontari verranno sottoposti a tre step: innanzitutto si procederà con un controllo diretto delle dinamiche cerebrali grazie ad alcuni sensori che riveleranno veloci elettroencefalogrammi, successivamente si terrà monitorata la sfera emotiva tramite elettrocardiogrammi e la registrazione, tramite eye tracker, delle reazioni oculari. I sensori non saranno invasivi e si potranno indossare facilmente. Un ultimo step pratico, il questionario rivelerà le risposte esplicite dei volontari. Una ricerca che si presterà a molte importanti applicazioni.

Magnifica esperienza anche per i giovani liceali che parteciperanno direttamente alle sperimentazioni affiancando i ricercatori. “Una bella rete di professionalità in città – spiega l’assessore Marco Gulinelli -. La nostra università continua ad essere una ricchezza”.

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