Occhiobello
24 Luglio 2019
La segnalazione di Acquevenete a Hera. Il Comune di Occhiobello: “In base ai dati in possesso degli organi competenti, non vengono riscontrate condizioni tali da dichiarare la non potabilità dell’acqua”

Tracce di Pfas nella acque che vengono da Ferrara

di Redazione | 2 min

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Occhiobello. Ci sarebbero tracce rilevabili di Pfas – che sono considerati degli inquinanti – nelle acque di una cassetta di prelievo a Santa Maria Maddalana, fornite però dal potabilizzatore di Hera di Pontelagoscuro e che preleva acqua dal fiume Po.

È questa la segnalazione che la società che gestisce la rete idrica di Occhiobello – la Acquevenete – ha mandato a Hera, chiedendo alla multiutility di intervenire e abbassare i livelli.

Il campione di acqua analizzato dai laboratori di Acquevenete è risultato positivo al C6O4, un composto perfluoro alchilico di nuova generazione, in concentrazioni superiori ai 40 nanogrammi per litro. Hera si è già messa in moto per eseguire le proprie verifiche.

C’è da segnalare che i limiti di sicurezza della concentrazione di C6O4 sono fissati per ora, come per tutti i Pfas, in 500 nanogrammi per litro. La Regione Veneto, dove l’allarme per l’inquinamento da sostane  perfluoro alchiliche è molto alto, ha imposto il limite zero.

“Al momento, in base ai dati in possesso degli organi competenti, non vengono riscontrate condizioni tali da dichiarare la non potabilità dell’acqua – riferisce l’amministrazione comunale di Occhiobello in una nota -. Pur non essendo presente allo stato attuale un limite normativo nazionale per la sostanza rilevata, Acquevenete ha richiesto ad Hera di mettere in campo sollecitamente le misure necessarie a riportare le concentrazioni della sostanza a un livello inferiore al limite di rilevabilità. Il sindaco Coizzi rimane costantemente in contatto con Acquevenete per essere informata relativamente al monitoraggio effettuato sulla fornitura proveniente da Hera Ferrara. L’amministrazione comunale provvederà a mantenere informata la cittadinanza”.

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