Politica
16 Luglio 2019
L'intento dei due gruppi è continuare a lavorare su progetti comuni sia dentro che fuori il consiglio comunale coinvolgendo i cittadini

La Città che Vogliamo e Coalizione Civica avanti insieme

di Redazione | 2 min

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Qualche suggerimento sui “maranza”

Caro Sig. sindaco, Mi permetto di darti un suggerimento sui “maranza”. Penso che quelli coinvolti non siano più 50 e se sono di più non superano i 100. Ti suggerisco di riceverli uno per uno nella Casa Comunale. Chiedi il loro nome e chiamali così. Fatti raccontare dove abitano e come vivono

di Simone Pesci 

Il sentiero percorso insieme da La Città che Vogliamo e da Coalizione Civica non si è di certo interrotto dopo il secondo turno delle elezioni, che hanno decretato l’entrata di Roberta Fusari in Comune come consigliere all’opposizione. Anzi, se possibile si allunga ancor di più. Pochi giorni dopo il 9 giugno, i due movimenti si erano già incontrati, manifestando una volontà ribadita a Factory Grisù lunedì sera.

“Lavorare di volta in volta sulle questioni dentro e fuori dal consiglio comunale”, è l’intento comune, come riferisce David Cambioli. La Città che Vogliamo e Coalizione Civica, insomma, continueranno a marciare insieme su due livelli contemporaneamente: sia dentro che fuori dai palazzi della politica cercando di avere una visione larga su qualsiasi problematica, come spiega Luca Lanzoni: “Un gruppo lavorerà su cose tangibili, l’altro a livello istituzionale per creare, si spera, una rete Regionale”.

Dentro e fuori il consiglio comunale, per l’appunto, rafforzando la simbiosi fra i due gruppi, uno funzionale all’altra. Il ruolo de La Città che Vogliamo, infatti, sarebbe quello di un laboratorio aperto in cui praticare la partecipazione e la co-progettazione fra i cittadini, per sviluppare una visione strategia a lungo termine. Il partner Coalizione Civica si prefigge invece di diventare un riferimento politica per le attività pensate dai cittadini.

Nel cronoprogramma del progetto, ancora alle primissime fasi, il 2020 diventa quasi, dice Lanzoni, “un anno di transizione, per vedere se i meccanismi possano funzionare”. Se tutto andrà come auspicano gli esponenti dei due movimenti, il vero grande obiettivo sarà allora arrivare pronti al 2024. L’assemblea di lunedì sera c’è da giurare che non è stata affatto l’ultima. 

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