Arrivano anche in questura a Ferrara i nuovi distintivi di qualifica per la Polizia, che aggiornano i simboli e, con le parole del questore Giancarlo Pallini, “testimoniano la vicinanza alla cittadinanza”, negli importanti compiti per assicurare l’ordine e la sicurezza pubblici.
Un cambio di stile che rimarca la distinzione della Polizia dalle forze militari, include nuove qualifiche (come quella di coordinatore) e dona anche un tocco di modernità ai simboli, con l’aquila – simbolo del quale ricorre il centenario – che ora assume un ruolo visivo più rilevante, artiglia in un bastone per le funzioni di comando.
Un cambio “atteso da 38 anni”, ricorda ancora il questore, ovvero dall’entrata in vigore della legge 121 del 1981, che ridisegnò lo status giuridico della Polizia, segnandone il distacco dal mondo militare, aprendo alle donne, richiedendo una maggiore specializzazione attraverso selezioni sempre più rigorose e corsi di formazione prodromici a professionalità differenziate, cambiando i nomi dei gradi, ristrutturati arricchiti dal ruolo ispettori anello di congiunzione tra dirigenti e collaboratori.
A destra le nuove mostrine, a sinistra le vecchie
I nuovi distintivi di qualifica sono stati disegnati dall’esperto di araldica Michele D’Andrea. Ad accomunare passato e presente l’immagine, rivisitata stilisticamente, dell’aquila con ali spiegate, zampe libere e divaricate disposte ai lati della coda folta e stilizzata come il restante piumaggio, testa rivolta a sinistra ornata dalla corona murata di cinque torri, scudo sannito con il monogramma RI in petto. L’aquila continua ad esprime il legame identitario, il coraggio e la dedizione con cui quotidianamente ciascun poliziotto difende diritti e libertà.
Compaiono invece per la prima volta, a caratterizzare le diverse qualifiche: il plinto araldico, costituito da una barretta orizzontale di colore rosso che rappresenta la struttura portante di un edificio, per gli agenti ed assistenti; il rombo dorato, con il suo profilo fusiforme che ricorda la punta di una lancia simbolo del dinamismo operativo temperato dall’esperienza, per i sovrintendenti; la formella, alto esempio di architettura gotico-rinascimentale, richiamo alla bellezza e all’eleganza proprie del patrimonio di civiltà e cultura del nostro Paese, per i funzionari.
I distintivi uguali per tutti i ruoli differenziano le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali attraverso il diverso colore delle mostreggiature.
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