Dopo l’approvazione definitiva del Decreto Crescita giovedì scorso, un nuovo tassello va a comporre il meccanismo per le procedure di risarcimento ai risparmiatori delle banche azzerate nel 2015 e 2016. La Consap ha infatti pubblicato il portale online che gli ex azionisti e obbligazionisti dovranno usare per compilare le domande di rimborso e inviare la documentazione necessaria: si tratta di uno dei principali passaggi tecnici nell’iter che presumibilmente nei primi mesi del 2020 (calcolando circa 180 giorni di tempo dall’invio delle domande) comincerà a dare i suoi primi frutti, sotto forma di risarcimenti economici ai risparmiatori. Per sbloccarlo definitivamente, occorrerà ora un ulteriore decreto ministeriale, che dovrebbe essere in arrivo nelle prossime settimane.
Come spiegato nel corso degli ultimi mesi, le procedure per i rimborsi seguiranno la logica del ‘doppio binario’, come richiesto dall’Europa: i risparmiatori che rientrano in determinati paletti (entro i 35mila euro di reddito annuale e fino a 100.000 euro di patrimonio mobiliare) seguiranno un percorso più semplificato e con una minor richiesta di documentazione, mentre gli altri dovranno passare attraverso un arbitrato composto da nove membri nominati dal ministero delle Finanze. I risarcimenti saranno fino al 30% del valore di acquisto delle azioni, e in ogni caso fino a 100mila euro di massimale.
Tra le novità introdotte con gli ultimi emendamenti è confermata la presenza di una corsia preferenziale per chi chiede indennizzi fino a 50mila euro, che verranno erogati più rapidamente. Vengono poi esclusi dai conteggi per il reddito le prestazioni di previdenza complementare erogate in forma di rendita, mentre le polizze vita non rientreranno in quelli per il patrimonio mobiliare.
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