Politica
28 Giugno 2019
Dopo il voto di fiducia del Senato si passerà alla nomina degli arbitri, al varo del portale Consap e alla firma dell'ultimo decreto attuativo

Il Decreto Crescita è legge: rimborsi agli azzerati entro il prossimo marzo

di Redazione | 2 min

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Il ministero dell’economia e delle Finanze

È stato un percorso decisamente travagliato, ma a due giorni dalla scadenza dei termini legali e dopo l’inserimento di 60 nuovi articoli al fianco dei 50 iniziali, il Decreto Crescita è finalmente legge, grazie all’approvazione definitiva da parte del Senato con voto di fiducia, che ha registrato 158 voti favorevoli, 104 contrari e 15 astensioni.

Si sbloccano così anche le procedure per il Fondo Indennizzo Risparmiatori (Fir) per gli ex possessori dei titoli di Carife e delle altre banche azzerate nel 2015 e 2016, pari al 30% del valore di acquisto delle azioni e al 95% per le obbligazioni subordinate, con un limite massimo di 100mila euro. Per rendere operativo il fondo mancano però ancora alcuni passaggi operativi: in primis la nomina della commissione dei nove arbitri che dovranno valutare le richieste di rimborso. E in secondo luogo la pubblicazione da parte del Consap del portale online dove i risparmiatori dovranno compilare i moduli e inviare la documentazione richiesta per i rimborsi.

Una procedura che, come rilevato da numerose associazioni negli ultimi mesi, non è stata semplificata rispetto alle ipotesi iniziali e che per i risparmiatori richiederà in molti casi l’assistenza di consulenti legali e soprattutto la disponibilità delle banche a reperire le prove di operazioni finanziarie avvenute anche prima di dieci anni fa.

Non manca comunque qualche novità, introdotta attraverso gli emendamenti in Parlamento: è confermata la presenza di una corsia preferenziale per chi chiede indennizzi fino a 50mila euro, che verranno erogati più rapidamente. Vengono poi esclusi dai conteggi per il reddito le prestazioni di previdenza complementare erogate in forma di rendita, mentre le polizze vita non rientreranno in quelli per il patrimonio mobiliare. Servirà ora un ultimo decreto attuativo per far partire ufficialmente i sei mesi di tempo in cui verranno presentate le domande, che dovrebbe entrare in vigore nelle prossime settimane. Se il calendario non subirà ulteriori ritardi, i risparmiatori potranno incassare i primi rimborsi dal Fir attorno a febbraio o marzo del 2020.

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