Politica
18 Giugno 2019
Bocciato un emendamento di Marattin (Pd) e approva quello per dare priorità ai risarcimento sotto i 50mila euro. Il Governo metterà la fiducia per blindare il dl Crescita

Carife. Gli indennizzi del Fir non saranno un acconto

di Redazione | 2 min

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Luigi Marattin

A meno di ribaltamenti clamorosi, gli indennizzi per i risparmiatori azzerati di Carife (e delle altre banche messe in risoluzione e/o in liquidazione tra 2015 e 2017) rimarranno forfettari e non verranno trattati come degli acconti.

Si può leggere così il no ricevuto in commissione Bilancio alla Camera da Luigi Marattin, deputato del Partito Democratico, al suo emendamento al decreto Crescita (che va convertito entro il 29 giugno dal Parlamento) che avrebbe permesso ai risparmiatori già risarciti dal Fir (Fondo indennizzo risparmiatori) di fare ricorso al giudice o a un arbitro per ottenere il 100% della somma dovuta. “Spiace soprattutto che una persona seria come il vice-ministro Garavaglia, di fronte alle reiterate richieste di tutta l’opposizione di avere una spiegazione, si sia limitato a dire ‘noi abbiamo messo più soldi di voi’ e se ne sia andato. Senza spiegare il (legittimo) no alla nostra proposta”, commenta Marattin.

L’emendamento aveva in effetti una base logica chiara: se l’indennizzo viene dato a fronte di una vendita di azioni o obbligazioni in violazione della legge, dovrebbe essere diritto delle vittime poter avere il 100% di quanto perso. L’indennizzo forfettario penalizza principalmente gli azionisti, che vedranno riconosciuto solo il 30% dell’importo (e solo fino a 100mila euro, limite esistente anche per gli obbligazionisti che però potranno ottenere fino al 95% dell’importo perso).

La commissione ha invece espresso parare favorevole all’altro emendamento presentato da Marattin che prevede una priorità di accesso agli indennizzi per chi reclama somme inferiori ai 50mila euro.

Passa anche l’emendamento presentato dai relatori che porterà a non contare per calcolare la soglia del patrimonio mobiliare di 100mila euro, oltre ai titoli azzerati, i contratti di assicurazione a capitalizzazione o mista sulla vita.

Martedì il testo completo ed emendato andrà comunque in Aula martedì e su di esso il Governo metterà la fiducia in modo da blindarlo. Il voto è previsto tra mercoledì e giovedì, poi toccherà al Senato approvarlo senza modifiche.

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