Scrivo queste due righe di getto per esprimere la mia gratitudine nei confronti del prof. Paolo Carcoforo che mi ha condotta con professionalità, cura e attenzione lungo il difficile e tortuoso percorso che ho dovuto intraprendere.
Sono estremamente riservata e pragmatica ma oggi non voglio esserlo perché desidero manifestare apertamente e con forza la mia stima nei confronti di chi svolge con dedizione la particolare professione di medico, di chi non ti fa sentire un numero, di chi “fa davvero la differenza”.
Non siamo tutti uguali ed è doveroso riconoscere chi ha dotazioni, capacità, esperienza, chi svolge meglio una professione. Va riconosciuto.
Sono avvocato e per tale motivo ho avuto modo di conoscere città e persone diverse e ho scelto, anche per la malattia, Ferrara, la mia città, perché c’era lui.
Ritengo non sia possibile esprimere compiutamente il mio pensiero perché la malattia tocca le corde più profonde di noi e affrontare il tumore significa “sentire” ogni parte del nostro essere anche quella più recondita e percorrere il tunnel con un medico d’eccellenza permette di zittire le urla, consente di vedere la luce anche nella consapevolezza, piena consapevolezza, della tempesta.
Il mio pragmatismo lo riservo alla fine di questa lettera che chiudo con un sincero grazie al prof. Paolo Carcoforo.
S.G.