Politica
14 Giugno 2019
Sei associazioni danno il proprio appoggio alle proposte di modifica della legge, compresa quella firmata da Marattin, per il riconoscimento del 100% dei rimborsi

I risparmiatori approvano gli emendamenti dell’opposizione: “Occasione da non perdere per il governo”

di Ruggero Veronese | 2 min

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Un fronte compatto tra le associazioni dei risparmiatori per sostenere gli emendamenti alle norme sui rimborsi agli azzerati. Ha aderito anche il Movimento Risparmiatori Traditi coordinato dalle ferraresi Milena Zaggia e Giovanna Mazzoni all’appello sottoscritto da Codacons, Consumatori Attivi, Adusbef e Per Veneto Banca al governo e alla Commissione Bilancio della Camera, che in queste ora sta esaminando le proposte di modifiche alla norma.

Le associazioni sottolineano in particolare l’importanza di alcuni emendamenti “inizialmente accantonati e presentati dall’attuale opposizione, cioè da Fratelli d’Italia (Rizzetto) nonchè da Forza Italia (D’Ettore), da Pd (Marattin) e da Leu (Pastorino). Nella sostanza chiedono un equo indennizzo, che possa essere anche pari al 100% di quanto perduto da ciascun risparmiatore, nel caso in cui questo ottenga una pronuncia di un arbitro all’esito dell’accertamento delle violazioni compiute nel singolo caso”.

Si tratta cioè di proposte pensate per superare la soglia del 30% a cui è fissato l’indennizzo per gli azionisti azzerati, portando al 100% del valore di acquisto originale l’ammontare dei risarcimenti, oltre che per inserire un meccanismo di rivalutazione delle cifre a seconda della rivalutazione monetaria avvenuta nel corso degli anni: un punto importante soprattutto per chi acquistò titoli parecchi anni fa, anche prima dell’avvento dell’euro, e che rischiano di ricevere somme che oggi corrispondono a una frazione del loro originale potere d’acquisto.

“Questa è un’occasione da non perdere – scrivono le associazioni – e che permetterebbe alla buona politica di dimostrare che le azioni vengono fatte per la gente e per dare risposte concrete a chi si trova in difficoltà e non solo per aumentare consensi. Assegnare un’elemosina a chi ha acquistato nel tempo le azioni mettendo tutto nelle banche venete o nelle quattro banche dell’Italia centrale purtroppo non risolverà nulla ma anzi getterà ancora di più nello sconforto e nella difficoltà molti anziani, che sono proprio coloro che nel tempo hanno risparmiato e depositato in quello che era il salvadanaio delle banche venete per poi beneficiarne nella vecchiaia e per le spese necessarie alla loro vita. Chiediamo quindi al Governo un atto di responsabilità e di coraggio”.

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