Politica
12 Giugno 2019
Ora la palla passa al Consap, che entro 20 giorni dovrà mettere online il portale per gli utenti. Vestager: "Non è la Commissione Europea a bloccare il fondo"

Risarcimenti Carife: pubblicato il decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale

di Redazione | 3 min

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Giornata importante per i risparmiatori di Carife e delle altre banche ‘azzerate’ nel 2015 e 2016: è stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo che rende operativo il Fondo Indennizzo Risparmiatori (Fir), firmato dal ministro alle finanze Giovanni Tria il 10 maggio scorso. La palla passa ora al Consap, che avrà 20 giorni di tempo per mettere online la piattaforma informatica nella quale risparmiatori potranno compilare i moduli e inviare i dati necessari alle richieste di risarcimento, pari al 95% per gli obbligazionisti subordinati e al 30% per gli azionisti, fino a un limite massimo di 100mila euro.

I rimborsi, secondo i calcoli del Governo, saranno automatici per il 90% circa della platea, ovvero per i risparmiatori con un reddito imponibile inferiore ai 35.000 euro o un patrimonio mobiliare inferiore ai 100mila euro, soglia che, se dovesse trovarsi un accordo con la Commissione Europea potrebbe salire a 200.000 euro.

I restanti risparmiatori potranno invece accedere all’indennizzo tramite una sorta di arbitrato semplificato, dovendo passare da una Commissione tecnica davanti alla quale dovrebbe essere ridotto il peso dell’onere della prova attraverso la tipizzazione in diverse categorie delle violazioni massive e dei criteri che portano all’erogazione diretta dell’indennizzo.

Sulla questione dei rimborsi ai risparmiatori italiani è intervenuta ieri (11 giugno) il commissario europeo alla concorrenza Margrethe Vestager, che ha ribadito che da parte dell’Europa non c’è alcun blocco all’erogazione dei rimborsi: “Spero che le persone possano finalmente ottenere i rimborsi, non è la Commissione che blocca lo schema dall’avere effetti”, ha affermato Vestager rispondendo alle domande della stampa e approvando un intervento dello stato nel rimborsare le “vittime che hanno perso tutto, i risparmi di una vita”.

Margrethe Vestager, foto di Johannes Jansson da www.norden.org

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il commissario ha spiegato il funzionamento del meccanismo a ‘doppio binario’, che “poggia su due gambe: la prima gamba è automatica e consente alle persone effettivamente vittime del misselling, e che si può considerare che probabilmente non hanno investito con fini speculativi, di avere rapidamente i rimborsi. Queste persone non devono passare attraverso una verifica di un panel o di una commissione per valutare la perdita, non devono documentare nulla. In tale categoria rientrano i piccoli risparmiatori che hanno investito somme modeste, rispetto ai grandi investitori istituzionali. La seconda gamba prevede che vi sia una valutazione delle perdite da parte di un organismo indipendente, con un approccio diverso, perché è più probabile che gli investitori fossero consapevole dei rischi. Io spero davvero che, visto il tempo che è passato, le vittime del misselling comincino a essere compensate perchè spesso si tratta di anziani che hanno bisogno di quei fondi”.

Ma il dettaglio più importante sta forse in ciò che Vestager non dice: il commissario europeo non ha infatti risposto a una domanda diretta sulla possibilità di innalzare a 200mila euro di patrimonio mobiliare la soglia per gli investitori non istituzionali, come richiesto dalle associazioni Coordinamento Don Torta, Noi che Credevamo nella Popolare di Vicenza e la ferrarese Amici di Carife. Una mancata presa di posizione che potrebbe suonare come un cattivo auspicio per le tre associazioni, anche perchè si verifica al termine di un incontro con la stampa in cui Vestager ha parlato in maniera piuttosto esplicita degli elementi che giudica positivi nella linea del governo italiano, senza mai fare riferimento a eventuali innalzamenti di quella soglia.

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