Politica
11 Giugno 2019
L'editoriale di Estense.com. La credibilità del nuovo sindaco passerà anche dal saper tenere a freno 'Naomo' Lodi

Quale Alan Fabbri ci aspetta?

di Marco Zavagli | 2 min

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C’è un fenomeno sempre più inquietante che si sta insinuando nel tessuto delle nostre comunità. Una presenza rumorosa, arrogante, e troppo spesso violenta, che sta velocemente sgretolando il senso di sicurezza che dovrebbe contraddistinguere i luoghi del vivere quotidiano. Parliamo dei cosiddetti "maranza"

Fratelli d’Italia incontra i cittadini

Sabato 1 novembre, dalle ore 15 alle ore 18, e lunedì 3 Novembre, dalle 10:30 alle 12, Fratelli d’Italia Ferrara sarà presente con un banchetto informativo nell’angolo tra piazza Travaglio e via Porta Reno

Ha vinto la destra o ha perso la sinistra? La domanda binaria priverebbe immeritatamente Alan Fabbri e la Lega del valore di un’impresa storica.

Sicuramente la sinistra in questa fase è rimasta alla finestra. Lo dimostrano anche i voti mancati da parte delle coalizioni che sostenevano Roberta Fusari. Chi ha perso è il centrosinistra, il Pd. I demeriti sono annosi e ne scriviamo da anni.

Chi ha vinto è Fabbri e la sua coalizione. Ora l’alfiere di questa crociata verde avrà l’onore e l’onere di governare Ferrara. La sua storia personale dovrebbe tranquillizzare i ferraresi. I dubbi riguardano piuttosto il suo circondario e i numeri circensi cui ci ha abituati il suo uomo forte, Nicola “Naomo” Lodi.

A volte Fabbri è sembrato quasi ostaggio di un personaggio sopra le righe che doveva essere tollerato per la ragione suprema del consenso. “Sono più i voti che mi porta di quelli che mi fa perdere” si sarà detto più volte a fronte aggrottata da candidato.

Ora che non ha più bisogno dei voti del “pittbull dell’Emilia” Fabbri come si comporterà? Saprà prenderne le distanze in casi, probabili, di future intemperanze o lascerà correre derubricando ogni atto, antidemocratico o antisociale, a semplice goliardata? O peggio lo difenderà a spada tratta come già successo in campagna elettorale?

Credo che molta della credibilità di Fabbri si giocherà qui. Nel suo ultimo appello prima del voto ha giurato che “sarà “il sindaco di tutti”, che lavorerà “per unire, non per dividere”, assicurando che lui e soprattutto i suoi “non siamo seminatori d’odio”.

La prima prova generale, con i festeggiamenti per la vittoria alle elezioni, non hanno dato segnali incoraggianti. La bandiera sullo striscione per Giulio Regeni è diventata una semplice “sciocchezza”. Gli insulti ai passanti quasi un copione rivisto. Da Alan Fabbri ci aspettiamo di più. Buon lavoro sindaco.

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