Politica
5 Giugno 2019
Il ministro punta a un ritorno ai fasti del passato: "Vorrei che l'Italia tornasse quella dei nostri genitori e nonni"

Salvini prepara il ballottaggio ad Argenta: “Non faremo come i ‘compagni’ con la Coopcostruttori”

di Redazione | 3 min

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“Non abbiamo bacchette magiche ma non facciamo promesse che non manteniamo, come hanno fatto in questi anni i ‘compagni’ dopo il fallimento della Costruttori”: parte così l’arringa elettorale ad Argenta di Matteo Salvini, al quale se c’è una dote che va indubbiamente riconosciuta è la capacità di toccare le corde più sensibili di ogni territorio. Dopo i richiami in piazza Trento Trieste a Ferrara sul fallimento della Carife, ad Argenta per Salvini è il collasso della Coopcostruttori a dimostrare i fallimenti delle passate amministrazioni e la necessità di “cambiare pagina” scegliendo il candidato del Carroccio Ottavio Curtarello al ballottaggio di domenica prossima.

Una scelta che secondo Salvini rappresenta l’unica strada per un ritorno ai fasti del passato e a una nuova crescita economica, sia a livello locale che internazionale: “In questi mesi abbiamo cercato di liberare gli italiani da Equitalia e stiamo lavorando sulla flat tax: useremo i vostri voti per andare in Europa a dire che vogliamo usare in Italia i soldi delle nostre tasse. In questi anni il debito pubblico è cresciuto perchè se la gente non lavora, allora non paga le tasse. Io vorrei semplicemente che l’Italia tornasse a essere quella che era coi nostri genitori e i nostri nonni, che quando si laureavano c’era la gara tra le imprese per assumerli, mentre i nostri figli vivono una vita di precarietà”.

La ricetta proposta da Salvini è quella ormai nota a tutta Italia: quel ‘prima gli italiani’ che prevede meno sbarchi di migranti e più servizi alla popolazione ‘autoctona’: “Chi vota la Lega fa una scelta precisa: se c’è una casa popolare va prima a un italiano. È una scelta precisa che vale anche per i bonus bebè o i contributi comunali. Dall’inizio del 2019 gli sbarchi sono calati del 90% rispetto all’anno scorso e ci sono meno morti e meno dispersi. La politica dei porti aperti negli ultimi anni ha condannato a morte 15mila persone, mentre quest’anno nel Mediterraneo sono morte solo due persone”. Un dato che tuttavia – occorre puntualizzare – è piuttosto inverosimile e in netto contrasto con le ultime rilevazioni dell’agenzia delle Nazioni Unite sulle migrazioni (International Organization for Migration), che appena il 24 maggio scorso ha stimato in 512 i migranti morti nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno, di cui circa la metà diretta in Italia.

La parte finale del discorso di Salvini è dedicata ai propri partner al governo targati 5 Stelle e allo scontro in corso sulla sospensione del codice appalti richiesta dalla Lega: il ministro si augura “più sì e meno no” in particolare in tema di opere pubbliche, “perchè l’Italia ha bisogno di sbloccare i cantieri, facendo lavorare artigiani e muratori senza complicargli troppo la vita”. E sul finale, l’ultimo appello al voto per Curtarello: “Chi sta a casa domenica prossima poi non si rompa le scatole e non si lamenti se le cose non vanno bene: se volete qualcosa in più per la vostra comunità avete cinque giorni per andare a risvegliare i vostri concittadini e portarli al voto”.

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