Politica
23 Maggio 2019
Anselmi immagina una città legata “al concetto di smart city, più efficiente, sostenibile, vivibile e attrattiva”

Forza Italia, 50 anni per disegnare la Ferrara del futuro

di Redazione | 3 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

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Semplificare, progettare, riqualificare. Sono le tre parole d’ordine del programma in ambito di urbanistica che Forza Italia mette a disposizione del candidato sindaco del centrodestra Alan Fabbri.

Diviso in tre macro-aree, il programma “abbraccia tutte le questioni che riguardano l’urbanistica di questa città, che si porta dietro l’edilizia” sottolinea Vittorio Anselmi, consigliere comunale uscente e ricandidato con gli azzurri. “La fattibilità è garantita, le risorse ci sono” dice lo stesso Anselmi, chiarendo che si sta parlando di “fondi di bilancio, mutui, contributi regionali, nazionali ed europei” oltre che ad un coinvolgimento del “partenariato pubblico-privato”.

Una delle prime cose da fare, secondo l’architetto, è “semplificare gli strumenti urbanistici”, “riorganizzare lo Sportello unico, sia quello edilizio che quello delle Attività Produttive” e dare “una sforbiciata potente ai regolamenti”, da attuare dopo l’istituzione di “un tavolo tecnico con gli ordini professionali e le associazioni di categoria”.

E’ invece di 50 anni l’orizzonte sul quale si pongono ambiziosamente i forzisti nel “disegnare la Ferrara del futuro”. Una città che, spiega Anselmi, dovrà “superare le criticità di una mobilità troppo asservita all’auto, di un sistema troppo concentrato sul centro che ignora le periferie, e di una città che non sa più essere attrattiva”. Un progetto, nel quale sarà coinvolta direttamente Unife, da elaborare in due anni e che diventerà “il vero piano regolatore di Ferrara”, che dovrà avere una visione sempre più legata “al concetto di smart city, più efficiente, sostenibile, vivibile e attrattiva” chiosa Anselmi.

Un nuovo ingresso sud e uno a ovest”, “interventi di riqualificazione su molte frazioni e per la salvaguardia delle Mura” rientrano nell’ultima area, che mira a toccare anche l’asset turistico e culturale. “Il progetto – spiega l’architetto – più ambizioso sarà la riqualificazione di corso Ercole I D’Este come asse di collegamento fra il Castello e il Quadrivio. Oltre alla riqualificazione della strada c’è anche il completamento di Palazzo Prosperi-Sacrati, mentre metteremo in campo tutte le possibilità per acquisire, anche in permuta, Palazzo Bevilacqua così da completare il Quadrivio e allargare un polo museale straordinario e ricchissimo”.

“Con i nuovi strumenti cercheremo di lavorare al meglio sul tema della rigenerazione urbana” annuncia Alan Fabbri, il cui intento è andare incontro, nel campo dell’edilizia e dei lavori pubblici, “all’intelligenza ferrarese, per far emergere le nostre eccellenze e mantenere i soldi sul territorio”. Lo stesso Fabbri ammette che “dobbiamo chiudere il tema post-sisma”, e anticipa contestualmente che “utilizzeremo i finanziamenti di Stato che non sono stati tolti da questo governo, ma non assegnati per scelte sbagliate”.

In tema culturale, il candidato del centrodestra, strizza l’occhio “alla visita delle major americane, e dei produttori cinesi e giapponesi durante la Mostra del Cinema di Venezia”, ritenuta “punto di partenza” in ottica di una futura Ferrara vera e propria città del cinema.

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