La Destra e le donne
Fossero servite altre prove del fatto che essere prima donna a capo di un governo non ha fatto di Giorgia Meloni una Presidente del consiglio dalla parte delle donne, negli ultimi giorni se ne sono aggiunte due
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Le nuove tariffe di sosta oraria e dei parcheggi comunali stanno facendo discutere e arrabbiare non pochi ferraresi. Sono entrate in vigore il 1° luglio ma erano stati definiti con chirurgica precisione già il 28 gennaio
Dopo la legge nazionale 193 che ha imposto a tutte le Regioni la sospensione degli accreditamenti, la Regione, con l’assessora Conti, “ha immediatamente convocato tavoli con sindacati, Anci e gestori e chiedendo pareri legali per tutelare il nostro modello”
Nel carcere di Ferrara sono in arrivo significativi rinforzi: dieci nuovi agenti di Polizia Penitenziaria, tre ispettori, un comandante e un vicecomandante andranno a rafforzare l’organico dell’istituto estense
Il progetto "Albero di quartiere", finanziato con 10mila euro dalla multinazionale Nestlé, finisce sotto la lente d'ingrandimento del M5S di Ferrara. La consigliera Marchi solleva perplessità sulla coerenza e sull'opportunità di legare un'iniziativa ecologicamente virtuosa a un soggetto privato definito "controverso"
di Simone Pesci
Quali sfide attendono l’Europa nei prossimi anni sulla questione Africa? Da questo interrogativo, nella sede del Dipartimento di Architettura di Unife, si è snodato un lungo dibattito, che ha messo al tavolo l’assessore Regionale Patrizio Bianchi e Romano Prodi, presidente della Fondazione per la collaborazione fra i popoli. Dopo i saluti del Rettore Giorgio Zauli e del direttore del dipartimento Alessandro Ippoliti, è Alessandra Guerrini, vicedirettore del Centro per la Cooperazione allo Sviluppo Internazionale, ad aprire le danze affermando che “l’Africa oggi è un continente in pieno fermento”.
Per tanti fattori, ma l’Europa non può certamente stare a guardare trincerandosi dietro una barriera naturale rappresentata dal mar Mediterraneo. Secondo Prodi, infatti, tutti i paesi europei dovrebbero agire di concerto sulla questione africana: “I singoli paesi fanno politica diversa, al contrario della Cina che agisce in 51 su 54 paesi africani. Non c’è politica coordinata, e quando si agisce sui singoli paesi non si fa un servizio allo sviluppo futuro. Il problema dell’aiuto è creare un mercato interno, e poi fare infrastrutture che sono del tutto insufficienti. Bisogna trasportare in Africa una colla politica e infrastrutturale”.
Queste le sfide principali secondo l’ex presidente del Consiglio, seguito da Bianchi secondo cui l’università gioca un ruolo importante sul tema, perché “la formazione è la chiave di volta, e noi siamo percepiti come un paese che può fornire tecniche educative”. Andare in Africa, formare persone africane, trasmettere conoscenze per quella gente è il concetto di base. “L’Ue – precisa Bianchi – spende ogni anno 97 miliardi di euro per la cooperazione con l’Africa, elemento che va tenuto insieme con i rapporti fra l’università, le istituzioni e la chiesa. Credo che sia ora di fare un salto e tornare a una visione unitaria dell’Africa”.
L’assessore, infatti, individua le lacune più grandi da questo lato del Mediterraneo: “Il problema non è l’Africa, ma l’Europa. Ci vuole più Europa, che torni a essere comune e non intergovernativa”. Ciò si ripropone anche quando si parla di flussi migratori. “Le migrazioni – riferisce Bianchi – dipendono dalle guerre, e il modo per mettere fine è fare una politica di pace, dal problema climatico, che va affrontato, e l’accelerazione dello sviluppo: bisogna fare piani per aumentare la formazione, tecnologia e la presenza delle nostre imprese per trasmettere conoscenze. Non lo facciamo noi? Lo fa la Cina”.
Su questo fronte Prodi ammette che, constatando il saldo fra nati e morti in Europa, “di immigrati noi ne abbiamo bisogno”, purché sia un’immigrazione “regolata”. Riprendendo le parole dell’assessore, bisogna cercare di porre fine ai conflitti in “Siria e in Libia che hanno sconvolto l’orizzonte”, ma anche tenere conto che “il Sahel è in una sofferenza politica impressionante, e il terrorismo sta conquistando terreno nell’Africa Subsahariana”.
Problemi che “si possono cercare di affrontare solo globalmente” dice Prodi. Magari stando maggiormente su quei territori. “Con l’Africa mediterranea dovremmo avere delle istituzioni comuni” spiega l’ex premier, che fa leva anche sulle nuove generazioni, e sulla trasmissione della conoscenza, proponendo “un Erasmus speciale per gli studenti africani”. Sul punto, Bianchi conviene: “Fare un piano delle università che ci permetta, su alcune aree africane, di sperimentare operazione in cui gli studenti possano fare un po’ di anni qua e un po’ là potrebbe essere d’aiuto, ma occorre sempre avere relazioni continuative”.
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