Lettere al Direttore
23 Maggio 2019

Don Bartolini: una vittima dimenticata

di Redazione | 2 min

Purtroppo, fra le vittime dell’odio, abbiamo persone di serie “A”, onorate e commemorate, e persone di serie “B” (o peggio), la cui memoria è sepolta da una coltre di oblio che, per convenienze politiche, nessuno intende sollevare. Fra queste ultime vi è un sacerdote, barbaramente ucciso nel ferrarese, la cui figura è caduta nel dimenticatoio.

Mi riferisco al parroco di Dosso (già frazione del Comune di S.Agostino), don Raffaele Bartolini. Come scrive Don Lorenzo Bedeschi – non certo sospettabile di “nostalgia” – nel suo documentato libro “L’Emilia ammazza i preti”, il sacerdote “fu eliminato la sera del 20 giugno 1945, perchè la sua abilità psicologica e intelligente era di grave ostacolo all’organizzazione estremista. Fu ucciso davanti a molti parrocchiani, sul sagrato della chiesa. Stava godendo il fresco e conversando con la sua gente davanti alla canonica la sera tardi, parlando del più e del meno, quando due giovanotti in divisa caki e armati intimarono il coprifuoco. «A casa tutti, tu no» dissero rivolti verso il parroco. Lo trascinarono con sè, mentre la gente fuggiva, ed egli si dimenava. La breve colluttazione fu terminata con una scarica di pistola e di mitra. Fu lasciato morto sul sagrato. I due se ne andarono tranquillamente. Li attendeva una motocicletta sulla strada”.
Capisco che ricordare certi avvenimenti può dare fastidio, può apparire “non politically correct” o disturbare la digestione di chi preferì non vedere e non denunciare, ma credo che il cadavere di Don Bartolini, lasciato ore e ore sul sagrato senza che nessuno trovasse il coraggio di avvicinarsi,  interroghi la coscienza di tutti e chieda ancor oggi giustizia. Se non quella dei tribunali, almeno quella della memoria, dell’attribuzione delle responsabilità e della verità storica, presupposto indispensabile per la costruzione di una società che ambisce a definirsi civile perché, come ripete spesso il Capo dello Stato “chi non ha memoria non ha futuro”.
Mi auguro dunque che, dopo anni di oblio, il prossimo 20 giugno venga celebrata una Messa in suffragio di Don Bartolini e che, nell’anniversario del suo omicidio, il sindaco del Comune di cui ora Dosso fa parte, deponga una corona sul piazzale in cui avvenne il barbaro omicidio. Per non dimenticare.
Alcide Mosso
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