Attualità
21 Maggio 2019
Il dipinto di Bononi è tornato nel transetto della basilica di Santa Maria in Vado a sette anni dal sisma grazie ad una operazione spettacolare dei vigili del fuoco

“L’incoronazione della Vergine” torna a guardare tutti dall’alto

di Redazione | 2 min

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di Simone Pesci

A sette anni dal sisma “L’incoronazione della Vergine” di Carlo Bononi è tornata là dove è sempre stata, a guardare i visitatori dall’alto nella chiesa di Santa Maria in Vado.

Ci sono voluti quattro giorni di lavoro, e venti vigili del fuoco appartenenti al nucleo Saf, i quali hanno ricollocato il dipinto – smontato a scopo precauzionale nel 2012 e restaurato – con una operazione spettacolare, ancorandolo e sollevandolo da terra facendogli percorrere in volo i 27 metri che lo separavano dalla sua collocazione originaria, al centro del transetto.

Lì, dove ora è tornato in tutta la sua magnificenza a pochi giorni dalla ricorrenza del primo evento sismico che scosse l’Emilia. “Dal 2012 c’è stato uno sforzo importante, il risultato è la fortissima capacità di collaborazione, organizzativa e professionale fra istituzioni ferraresi e Regione” spiega il sindaco Tiziano Tagliani, che non manca di ricordare come la città estense sia ai vertici, insieme al comune di Carpi, nella speciale classifica della ricostruzione. Frutto di cooperazione, con un plauso ai “Vigili del Fuoco che in quelle ore hanno consentito a tutti noi di essere sicuri”.

“Oggi c’è la possibilità di vedere l’intervento che ha donato luce nuova alla basilica di Santa Maria in Vado” ribadisce don Stefano Zanella, direttore dell’Ufficio Tecnico Amministrativo dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, che ringrazia i vigili del fuoco perché “ci dimentichiamo spesso della vostra presenza, ma voi ci siete sempre”. E’ orgoglioso Zanella, nel vedere “un intervento complesso che solo grazie alla vostra professionalità (dei vigili del fuoco, ndr) è stato possibile realizzare”, e nel constatare una continua e indispensabile “collaborazione fra gli enti che hanno dato senso di corresponsabilità alla nostra città”.

Non è stato certamente facile ripristinare la tela, dal diametro di circa 3 metri, al suo posto, per questo Pietro Di Risio, comandante provinciale dei vigili del fuoco, ringrazia i suoi uomini, e il nucleo del Saf, il cui intervento è stato necessario “per l’impossibilità di operare all’interno della basilica con mezzi meccanici”. Sospesi nel vuoto, mediante tecniche alpinistiche, l’opera Seicentesca è comunque rientrata a guardare tutti dall’alto. 

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