Goro
18 Maggio 2019
Verso la conclusione il processo per la morte del giovane di Gorino, deceduto nell'aprile 2017 a seguito di un incidente nautico nel porto di Goro

Nessuna responsabilità per il conducente della barca in cui morì Ballarini

di Daniele Oppo | 1 min

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Prima ha provato a fuggire dai carabinieri in auto poi, dopo essere uscito di strada, a piedi. È quanto accaduto nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 17 aprile, quando una pattuglia dei militari di Goro ha notato una Volkswagen Golf guidata da un uomo che stava girando ad alta velocità per le vie del paese

Goro. Non ebbe alcuna responsabilità, neppure minima, nel causare l’incidente nautico in cui purtroppo perse la vita suo figlio. Il consulente tecnico scagiona da par suo il conducente della Alex B, la barca colpita da dietro nell’aprile 2017 dall’imbarcazione Nikita M, in un incidente in mare in cui morì Alex Ballarini, 18 anni, di Gorino.

Per quel fatto – avvenuto nelle acque del porto di Goro – proprio il conducente della Nikita ha già patteggiato 6 mesi per omicidio colposo. Rimane ancora in piedi il procedimento a carico del padre di Ballarini (difeso in giudizio dall’avvocato Claudia Bagattin del Foro di Padova) che dovrebbe concludersi il 19 novembre.

L’assoluzione sembra essere abbastanza scontata dopo che il consulente della difesa – unico tecnico ad essere sentito – ha escluso che gli si potessero addebitare responsabilità: dati gli spazi aperti del mare e le ampie possibilità di manovra, non poteva avere la percezione del pericolo anche avendo avvistato la Nikita in lontananza alla quale spettava comunque il fondamentale obbligo di dare la precedenza alla Alex B e che rallentando anche di poco, o facendo una piccola virata, avrebbe potuto (e dovuto) evitare l’impatto a seguito del quale Ballarini cadde dal natante e finì in acqua, sbattendo la testa e morendo praticamente sul colpo.

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