Copparo
15 Maggio 2019
Convalidato l'arresto del 45enne, già condannato per omicidio stradale. Disposto l'obbligo di firma in caserma ma non l'allontanamento da casa

“Nessuna minaccia a moglie e figli, voleva togliersi la vita”

di Elisa Fornasini | 2 min

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Non avrebbe minacciato con il coltello la moglie e i tre figli minori ma solo se stesso con l’intenzione di compiere atti autolesionistici. È quanto ha raccontato M.R., 45enne pregiudicato di origine albanese arrestato domenica notte dai carabinieri per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate, all’udienza di convalida dell’arresto che si è tenuta lunedì pomeriggio.

Il giudice Alessandra Martinelli ha convalidato l’arresto e ha accolto la richiesta del pubblico ministero di disporre l’obbligo di firma in caserma senza procedere con la misura custodiale, in attesa del processo fissato al 17 giugno.

Il 45enne – condannato a 7 anni e mezzo per omicidio stradale per l’incidente avvenuto il 13 aprile 2016 a Cesta in cui perse la vita Romana Bonaccorsi, per cui è in attesa dell’appello – è quindi potuto rientrare nella sua abitazione a Copparo dopo essersi sottoposto all’interrogatorio del giudice che, non riscontrando un comportamento pericoloso nonostante l’utilizzo dello spray al peperoncino per fermare l’uomo, non ha disposto l’allontanamento da casa.

“La situazione familiare non è certamente serena, ma si tratta di una persona sofferente che non stava minacciando la convivente né i figli, ma aveva espresso la volontà di suicidarsi – dichiara l’avvocato difensore Massimo Cipolla -. Le dichiarazioni rese in udienza vanno in una direzione diversa rispetto a quanto raccontato dagli operanti, intervenuti su segnalazione della donna per impedire che l’uomo potesse farsi del male. Una ricostruzione altresì dimostrata dall’assenza di una misura cautelare che lo tenga lontano dalla famiglia”.

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