Attualità
10 Maggio 2019
L’Incoronazione della Vergine ritrova la sua collocazione originaria grazie a un nuovo protocollo tra vigili del fuoco e ricercatori Cias

Il capolavoro del Bononi torna a Santa Maria in Vado

di Redazione | 3 min

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Lunedì 20 maggio, a 7 anni dal sisma, torna al suo posto, nella crociera della basilica di Santa Maria in Vado, l’Incoronazione della Vergine dipinta da Carlo Bononi entro il 1617.

Con la ricollocazione di questo fondamentale capolavoro dell’arte barocca ferrarese si conclude il progetto nato nel 2016 dall’accordo tra il Laboratorio Interdipartimentale Cias dell’Università di Ferrara, la Parrocchia dell’Annunciazione di Santa Maria in Vado, il Consorzio Futuro in Ricerca, il Comune di Ferrara (con i suoi Musei di Arte Antica) e la Fondazione Ferrara Arte, con la supervisione della Soprintendenza.

Alla cerimonia di ricollocazione, in programma il 20 maggio alle 11.30, interverranno il sindaco Tiziano Tagliani, don stefano Zanella (direttore ufficio tecnico amministrativo dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio), don Fabio Ruffini (rettore del santuario del prodigioso sangue), il comandante provinciale dei vigili del fuoco Pietro Di Risio e il direttore Cias Sante Mazzacane.

Grazie all’intervento dei vigili del fuoco, l’opera era stata rimossa dalla sua originale collocazione nel 2012 per il serio rischio statico provocato dal sisma, rivelando un pessimo stato di conservazione per l’azione di volatili, topi, insetti e attacchi microbiologici.

L’accordo fra i cinque enti prevedeva il restauro del dipinto, finanziato da Cias e Consorzio Futuro in Ricerca e condotto da Fabio Bevilacqua, e lo studio in laboratorio di innovative tecniche di decontaminazione microbiologica a base di batteri probiotici, già utilizzati per la pulizia di ambienti ospedalieri. I risultati ottenuti hanno avuto ampia risonanza presso le principali agenzie di stampa e riviste scientifiche internazionali (Ansa, EureKalert, Metafilter, Futura Sciences, Scientific American, New Scientist, Abc Science now).
Al progetto hanno partecipato numerosi ricercatori dell’ateneo estense, oltre a professori e studenti del liceo Ariosto nell’ambito delle attività di “Alternanza Scuola Lavoro”.

Durante il restauro e le ricerche, l’opera era stata temporaneamente esposta nella navata sinistra di Santa Maria in Vado, in un allestimento studiato per la fruizione del pubblico, essendo parte integrante del percorso espositivo della mostra “Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese”, curata da Giovanni Sassu e Francesca Cappelletti, tenutasi a Palazzo dei Diamanti tra l’ottobre del 2017 e il gennaio del 2018.

Già in fase di restauro si era posto con evidenza il problema della ricollocazione definitiva del quadro, poiché le condizioni statiche ancora precarie di alcune parti della chiesa e la grande altezza da raggiungere avrebbero richiesto un intervento di estrema complessità e tempi incerti di realizzazione.

Grazie ad un nuovo protocollo di intesa siglato nel 2019, i vigili del fuoco di Ferrara e ricercatori del Cias hanno progettato e realizzato un nuovo sistema di ancoraggio per riposizionare la tela sul soffitto senza gravare sul solaio della chiesa. La soluzione adottata permetterà di riportarla a terra in caso di necessità.

La squadra Saf (Speleo Alpino Fluviale) del Comando dei vigili del fuoco di Ferrara, addestrata specificatamente nel recupero del patrimonio artistico in emergenza, procederà quindi alla ricollocazione del quadro a 27 metri di altezza. Verrà così ricomposto il progetto iconografico del transetto, reso maggiormente visibile ed apprezzabile dal nuovo impianto di illuminazione a led realizzato grazie al lavoro, anche gratuito, di professionisti e artigiani ferraresi (Dattero Luce srl, Marco Antonioli e altri).

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