Economia e Lavoro
9 Maggio 2019
Presentati i dati dell'Osservatorio sull'economia e il lavoro in provincia di Ferrara. Tasso di disoccupazione al 9.1%, gli inattivi sono il 26.4%

Crescita zero e gap lavorativo fra uomini e donne in aumento. I sindacati richiamano i candidati

di Redazione | 3 min

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“Vogliamo offrire spunti, la nostra deve essere un’azione di sostegno, di pungolo”. Il segretario generale Uil Massimo Zanirato chiarisce subito lo spirito dell’iniziativa che si è tenuta mercoledì mattina, quando con voce unica Cgil, Cisl e Uil hanno richiamato l’attenzione dei candidati sindaci dei comuni che si avvicinano alle amministrative del 26 maggio, giorno in cui si voterà anche per le europee.

In vista di quel doppio appuntamento, Zanirato rivela la posizione del sindacato: “L’Europa che vogliamo non è dei burocrati e dei veti, ma non significato tornare indietro. Più Europa significa più lavoro, più diritti, più equità. A livello locale chiediamo dialogo continuo, e un riordino istituzionale che per noi deve prevedere la riduzione del numero dei comuni, migliorandone però dal punto di vista qualitativo i servizi”.

Per programmare una visione strategica occorre avere ben chiaro il punto della situazione attuale, Zanirato e la segretaria generale della Cisl di Ferrara Bruna Barberis, lasciano così spazio a Giuliano Guietti, presidente dell’Ires. “Quest’anno – esordisce – abbiamo un problema mai avuto: siamo su un ciglio netto fra una fase complessivamente positiva alle spalle, ma se guardiamo di fronte a noi abbiamo segnali che inducono a una forte preoccupazione, che deriva dall’andamento complessivo dell’economia a livello mondiale, che a sua volta ha origine dai problemi non risolti nelle disuguaglianze, e da elementi di conflittualità a livello geopolitico, che comporta una riduzione dei volumi degli scambi commerciali”.

Può essere letto in questo modo la stima di crescita del Pil italiano dello 0.1%, “e se l’Emilia-Romagna gli ultimi anni aveva avuto un andamento intermedio, nel 2019 la crescita si stima vicina allo zero”. Spetta a Gianluca De Angelis, ricercatore Ires, dipingere un quadro abbastanza grigiastro sulla provincia estense – contenuto nell’Osservatorio sull’economia e il lavoro in provincia di Ferrara -, che innanzitutto prosegue il trend demografico di decrescita.

Nel solo 2017 “si perdono 1662 iscritti all’anagrafe” e anche se variano positivamente le fasce 10-19 anni (+1.4%) e 20-29 anni (+1.62%), un ferrarese su due ha più di 50 anni (50.2% di over 50). Da ciò si deduce che “l’indice di vecchiaia della popolazione è maggiore che in regione”. Anche nel Ferrarese, economicamente parlando, la “previsione di crescita per il 2019 è nulla”, mentre l’export tenta di resistere: “Nel 2018 ha una variazione positiva, ma meno rispetto al 2017”. 

Luci ombre per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, al 9.1% e in decrescita rispetto all’anno precedente, ma rimane il più alto in Regione. Il 66.8% dei ferraresi lavora, ma il tasso di inattività si attesta al 26.4%, per una dinamica che coinvolge soprattutto la componente femminile. Aumenta il gap fra tasso di occupazione maschile e femminile, ma queste ultime possono vantare una riduzione del tasso di disoccupazione da 11.6% a 10.5%, mentre sale leggermente quello degli uomini, dal 7.6% al 7.9%. Complessivamente “diminuisce il tasso di occupazione tenendo conto le diverse fasce d’età”, ma chi trova lavoro nel 2018 è perlopiù a tempo determinato, il 75.2%. A calare sono anche i lavoratori indipendenti (-8.8%) e nel settore dei servizi.

“In sintesi, la crisi economica ancora pesa e aumenta la distanza fra la componente maschile e femminile” conclude De Angelis. “La disoccupazione non risolve con sussidi o promettendo tasse piatte” dice tagliente l’assessore Regionale Patrizio Bianchi, mentre il segretario generale della Cgil Cristiano Zagatti, si augura che da questi momenti di condivisione di elementi comuni, vengano avanzate proposte “che possano trovare traccia nella quotidianità di chi governa la nostra città”. 

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