#Noaldemansionamento, infermieri in presidio davanti alla sede della Regione
La manifestazione è stata indetta dal sindacato Nursing Up per denunciare un problema presenta in molte aziende sanitarie

(foto d’archivio)
Gli infermieri in presidio sotto la sede della Regione Emilia Romagna per protestare contro il demansionamento del personale negli ospedali del territorio.
La manifestazione è stata indetta per il 10 maggio alle ore 10 dal sindacato degli infermieri italiani Nursing Up, che ha lanciato la campagna di sensibilizzazione #Noaldemansionamento, “per dire basta al fenomeno diffuso del demansionamento infermieristico, un male che affligge la professione erodendo la qualità dell’assistenza e mettendo a rischio la salute dei cittadini”.
“Solo a titolo esemplificativo – spiega la responsabile Nursing Up dell’Emilia Romagna – dovete sapere che sono molte le aziende emiliano romagnole che non prevedono personale di supporto, gli Oss, in modo particolare durante il turno notturno, perciò capita spesso che in mancanza di un Oss venga impiegato un infermiere con problemi che poi si ripercuotono su altri servizi. Ergo, tutto il carico assistenziale di base (mansioni attribuibili al personale Oss) è in carico agli infermieri che vengono distolti dalle proprie peculiari attività assistenziali riducendo inevitabilmente la qualità dell’assistenza infermieristica generale. Ecco perché la lotta al demansionamento intrapresa è a favore della tutela della salute del cittadino”.
Per lanciare questo grido d’allarme e serrare i ranghi, gli infermieri si sono riuniti a Roma in assemblea nazionale, alla presenza del presidente Antonio De Palma. Per l’occasione centinaia di delegate e delegati provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento per programmare una serie di eventi che culmineranno con dei presidi in tutte le regioni, nei giorni 9-10 maggio. Per quanto riguarda la regione Emilia Romagna l’iniziativa, come detto, avrà luogo a Bologna presso il palazzo della regione in via Aldo Moro dalle 10 alle 13. Nello stesso giorno anche gli infermieri delle regioni Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Campania, Sicilia, Molise, Toscana, Umbria, Veneto: “una sorta di flash mob a scuotere le coscienze dei politici, dei cittadini e anche di noi professionisti”.