di Giuseppe Malatesta
Lagosanto. È il Circolo Auser di Lagosanto ad accogliere probabilmente il più partecipato momento di confronto attorno ai temi della Giornata del Lavoro, ossia la festa provinciale Fiom Cgil, una serata tra dibattito e momenti conviviali a cui hanno preso parte anche Flc e Fp.
Al centro dell’attenzione il tema della contrattazione nell’attuale contesto politico, il ruolo del sindacato al suo interno e gli strumenti necessari ad affrontare e governare i lavoratori dei ‘nuovi lavori’.
Ad introdurre la discussione è Cristiano Zagatti, segretario generale della Cgil Ferrara: “Ci muoviamo in assenza di una legge sulla rappresentanza, un fatto che certamente determina una giungla contrattuale. Il nostro obiettivo resta quello di governare l’innovazione e contrattare la digitalizzazione, processi che è abbiamo necessità di conoscere per poter incidere in maniera significativa sui luoghi di lavoro ma anche sulla contrattazione sociale, sui servizi a cittadini e utenti: gli strumenti che abbiamo avuto finora a disposizione non possono dare una risposta esaustiva oggi”.
Subiamo o governiamo l’innovazione? “Questa è la sfida odierna – spiega Zagatti – Oggi esistono pezzi di lavoro che noi come sindacati non vediamo, ma questo non vuol dire che non esistano. Mi viene in mente la filiera di Amazon o i riders, lavoratori che dobbiamo trovare il modo di tutelare. È più che mai necessario un controllo sociale-politico dell’innovazione, perché se lo lasci solo all’impresa questa ha già dimostrato che cerca il profitto immediato senza porsi la questione, nonostante secondo noi la responsabilità sociale di impresa dovrebbe portare a interrogarsi sul contesto sociale in cui si agisce”.
Per Samuele Lodi, segretario generale Fiom Ferrara, all’orizzonte sono due le minacce temibili: “Le operazioni sul salario minimo e sulla flat tax rischiano di impattare in maniera pesante su tutta la contrattazione molto negativamente. Riteniamo sia necessario mobilitarsi per questo” sostiene, per poi affrontare un tema che si riflette anche sul tessuto locale, provinciale: “La mobilità per il settore automotive è per noi metalmeccanici di fondamentale importanza ma non viene ancora affrontata seriamente. Da due anni chiediamo al governo un tavolo permanente perché ci preoccupano le prospettive degli stabilimenti italiani (tutti Fca), aldilà dei contrasti sindacali e delle polemiche sorte ultimamente. Siamo estremamente preoccupati ovviamente per la Vm Cento, che occupa nella produzione di soli diesel oltre mille dipendenti”.
Parla per il comparto istruzione, ricerca ed università Ania Cattani, segretario generale Flc Ferrara, a pochi giorni dall’intesa siglata con il governo il 23 aprile (alla presenza del presidente del consiglio Conte e del ministro Bussetti) “su rivendicazioni che portiamo avanti da molti anni: per la prima volta – dice – c’è stata un’apertura del governo, in controtendenza rispetto a quello che era accaduto finora in termini di ‘disinvestimenti’ sulle politiche per l’istruzione. Cosa ci sta a cuore? La stabilizzazione dei precari, un problema che interessa anche la nostra provincia in modo importante, il rinnovo del contratto che porti gli italiani a livello dei colleghi europei ed infine lo stop della regionalizzazione dell’istruzione, una proposta del governo sostenuto da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna che ci preoccupa tantissimo, una deriva che va fermata”. Messo in stand by lo sciopero inizialmente proclamato per il 17 maggio, Flc si appresta a partecipare ad un tavolo tecnico con i rappresentanti del governo il prossimo 6 maggio. “Lì capiremo già se hanno intenzione di investire sulla scuola pubblica”.
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