Nel corrente anno si celebrerà, con varie iniziative locali e nazionali, il 75° anniversario della morte del grande sindacalista socialista Bruno Buozzi, nato a Pontelagoscuro e ucciso dai nazisti nel 1944 in circostanze poco chiare. Nessuno però ha scavato a fondo nella vicenda finale, perchè è vero che furono i Tedeschi a fucilare Buozzi, ma nessuno ha dato un nome al delatore o ai delatori che lo fecero arrestare. Nè sembra che interessi ad alcuno indagare sugli aspetti oscuri che tuttora circondano la fine di Buozzi.
Certamente Bruno Buozzi era un riformista, inviso a chi ne temeva l’ascendente sul sindacato, così come era detestato Umberto Farri, sindaco socialista di Casalgrande (in provincia di Reggio Emilia), che fu assassinato da sconosciuti il 22 agosto 1946.
E anche nel ferrarese si verificò l’omicidio di un esponente socialista moderato: Angelo Menegatti, antifascista, presidente del CLN di Migliarino, ucciso a Migliarino il 15 giugno 1945 da sconosciuti che nessuno ha mai identificato ma che è difficile individuare nei fascisti (sbaragliati, nascosti e fuggiaschi dopo il 25 aprile).
Le sorelle e la moglie di Buozzi chiesero a Nenni ripetutamente, ma invano, di indagare su un epilogo che non le convinceva per nulla.
E Craxi disse che prima o poi sarebbe stato il caso di riaprire quella pagina. Ma nulla è accaduto.
Bando alle tesi preconcette, sia chiaro. Ma non sarebbe ora di raccogliere la disperata richiesta di Rina Buozzi (e delle sorelle di Bruno) compiendo ogni sforzo per togliere ogni possibile ombra sull’assassinio del grande sindacalista di Pontelagoscuro? E per sapere qualcosa in più anche sull’omicidio del povero Angelo Menegatti?
Alcide Mosso