Politica
7 Aprile 2019
Risparmiatori lasciati fuori dall'incontro con la vice-prefetto: "È un problema della città". Calvano: "Siamo dalla stessa parte, mi aspettavo di vedere qualcuno di 5S o Lega". Fabbri: "Carnefici si schierano con le vittime"

Gli azzerati manifestano sotto la prefettura: “La vicenda sui decreti è una farsa, subito i risarcimenti”

di Redazione | 4 min

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Erano in una quarantina scarsa gli ‘azzerati’ Carife in protesta davanti agli uffici della prefettura sabato mattina a seguito dei continui ritardi del governo nella pubblicazione dei decreti attuativi che permetterebbero l’avvio dei rimborsi per i titolari di azioni e di obbligazioni delle banche poi risolte nel 2015 tra le quali la Cassa di Risparmio di Ferrara coinvolta nel bail-in.

Le loro richieste sono quelle di quattro anni fa: vogliono l’avvio rapido dei rimborsi in modo “totale o qui finisce male”, sono contrari agli arbitrati in quanto si sentono “vittime di un misselling massivo” e chiedono — alla vigilia della discussione in consiglio comunale di un documento unitario sul caso Carife e di un incontro a Palazzo Chigi, entrambi previsti per lunedì — che Bper vada loro incontro.

“Ha preso la città per un euro, ma con Carife era coinvolto un ferrarese su quattro. Faccia delle azioni per venire incontro alla famiglia degli azzerati”, dice Katia Furegatti che però parla per conto di tutti insieme a Milena Zaggia, che a fine marzo ha fatto recapitare al ministro Tria una diffida ad adempiere perché “non possiamo essere ostaggi della politica, i nostri risparmi non verrebbero seppelliti ma rientrerebbero nell’economia e nel Pil”, e alla decana Giovanna Mazzoni che invece ha scritto una zirudèla che legge ad alta voce all’indirizzo del segretario regionale del Pd Paolo Calvano, presente alla manifestazione anche lui.

Ai cronisti Mazzoni chiede di pubblicarla per intero — “l’ho fatta in rima, mi sono impegnata” —, Calvano (che è l’unico politico che si fa vedere, insieme ad Andrea Maggi per il centrodestra il cui impatto politico però non è comparabile) coglie la palla al balzo e la fotografa: “La porto ad Alan Fabbri quando lo vedo in consiglio regionale perché si riferisce al suo governo”.

Recita così: “Dal 2011 Italia senza sovranità, dal 2015 risparmiatori senza liquidità. Dal 2018 la speranza è da riscoprire, se Moscovici e Vestager saprem ammansire. Il governo deve evocare costrizioni e svalutazioni, che han demolito le nostre condizioni. Abbiam languito per fisima regolamentare, per giustizia e verità i risparmi dobbiam recuperare”.

Gli azzerati, che armati di cartelli con Iban inventati chiedono al governo di “dar voce alle loro promesse elettorali” e gridano vendetta dopo la sentenza della corte di giustizia europea sul caso Tercas — “senza quell’intervento avremmo avuto l’assegno pronto 4 giorni dopo la risoluzione. I tempi della giustizia sono molto lunghi, vogliamo i rimborsi subito” —, si presentano insieme alle associazioni dei consumatori.

“Questa dei decreti attuativi sta diventando una farsa insostenibile che va avanti da due anni. Il governo deve trovare una soluzione, ora pare che lunedì ci sarà un altro incontro ma lo prendiamo con beneficio d’inventario”, tuona Roberto Zapparoli di Federconsumatori, mentre Enrico Scarazzati di Lega Consumatori gli fa eco: “Oggi sono dieci anni dal terremoto dell’Aquila. Speriamo che questa vicenda non duri altrettanto. Il grido di dolore passa da questa manifestazione pacifica”.

Con le associazioni dei consumatori poco dopo arriva l’incidente diplomatico: all’incontro con la vice-prefetto vicario infatti partecipano solo loro, senza nessun esponente degli azzerati che invece rimangono fuori dal portone della prefettura. “Dovevate dare i nomi”, si giustificano i rappresentanti delle associazioni. “Che abbiamo, la peste?”, borbotta qualcuno degli azzerati durante l’incontro, “se non c’eravamo noi erano in sette”.

“Sono qui perché le richieste dei risparmiatori ci trovano dalla stessa parte”, dice invece Paolo Calvano che poi si sarebbe aspettato che “ci fossero esponenti di Lega e 5 Stelle a tranquillizzarli e invece non li vedo. Credo abbiano perso un’occasione e temo che non abbiano certezze nemmeno loro. Noi continueremo a vigilare”. Subito dopo parla in via semi-privata con Mazzoni: “Siate determinati in Europa, Renzi era troppo frettoloso. Marattin, che la sa lunga, tiri fuori le argomentazioni”, dice lei. “Quella sentenza va usata”, risponde lui.

Alla sua presenza Alan Fabbri risponde invece a distanza con un comunicato stampa. “Attendiamo insieme a tutti i risparmiatori azzerati il decreto attuativo che sbloccherà il fondo di ristoro da un miliardo e mezzo messo nella legge di bilancio. Abbiamo massima fiducia nel governo e ci stupisce amaramente, invece, vedere oggi i carnefici che si schierano fintamente a fianco delle loro stesse vittime in una ritrovata innocenza preelettorale a cui nessuno può realmente credere. È vero che i tempi si allungano, ma la strada è stata tracciata e ora si va nella direzione giusta, il Pd invece non ha mai mosso un dito per i risparmiatori”.

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