Alla scoperta degli Orti Certosini con “Giardini Aperti”
Anche a Ferrara arriva la sesta edizione della manifestazione "Giardini Aperti" del Fai
Anche a Ferrara arriva la sesta edizione della manifestazione "Giardini Aperti" del Fai
Primo di una serie di eventi che vogliono definire un itinerario multi culturale teso ad affrontare temi come la resistenza ad ogni forma di oppressione dei diritti e delle libertà fondamentali attraverso la musica, attraverso performance artistiche e attività ludiche mirate al genuino confronto delle idee ed alla socializzazione
Torna SunEr, ma questa volta con una veste differente. Dopo l’edizione di marzo, il festival musicale nei circoli Arci dell’Emilia-Romagna esplora nuove strade incontrando quella della cinematografia: tre proiezioni a Officina Meca e al Circolo Arci Bolognesi con film dedicati a Verdena, Cccp e Marlene Kunz
"Storie di Frazioni" è il titolo della mostra diffusa realizzata nell'ambito del progetto per i 50 anni del Teatro Nucleo con sede a Pontelagoscuro. La mostra, inaugurata lunedì 22 aprile, rimarrà visitabile fino a lunedì 6 maggio, lungo le fermate della linea 11
Sabato 27 aprile alle ore 14:30, presso la sala dell’Oratorio San Crispino della libreria Libraccio di Ferrara, in collaborazione con PurpleSquare Ferrara Gruppo di lettura, “L’amica geniale” di Elena Ferrante
Venerdì 5 aprile alle ore 17, presso la libreria Ibs+Libraccio, Giovanni Orsina presenta “La democrazia del narcisismo: breve storia dell’antipolitica”, dialoga con l’autore Giuditta Brunelli con il saluto di Daniele Negri.
L’incontro è promosso dall’Università di Ferrara – dipartimento di Giurisprudenza in collaborazione con Arci Ferrara, scuola forense di Ferrara, Iuss Ferrara 1391 e con il patrocinio di Ateneo di Ferrara, Comune di Ferrara, Ucca e Fondazione Forense di Ferrara.
“Se il populismo è sintomo e non malattia, da dove deriva il nostro rancore?”. Da Tocqueville a Tangentopoli, dal Sessantotto ai giorni nostri, il libro ripercorre la storia del lento divorzio tra cittadino e politica.
“La politica non controlla più il futuro. Ha sempre meno senso, potere, respiro. La sua funzione principale, ormai, è fare da capro espiatorio per il risentimento universale. Solo se riconosciamo che questa crisi ha le sue radici nel cuore della democrazia, e sta montando da almeno un secolo, potremo comprenderla a fondo”.
“Fino a pochi anni fa l’ascesa del populismo veniva interpretata quasi esclusivamente alla luce della crisi finanziaria. Ma se l’economia è tornata a crescere e il peggio sembra passato, perché i cosiddetti «partiti del risentimento» continuano a raccogliere consensi? Siamo forse di fronte all’epilogo di una storia che ha origini più profonde?”.
Giovanni Orsina cerca queste origini all’interno della democrazia, ragionando sul conflitto tra politica e cittadini che ha segnato gli ultimi cento anni. Se alcune fasi di quel rapporto – il connubio inedito tra massa e potere a partire dagli anni trenta, la cesura libertaria del Sessantotto – sono comuni a tutto l’occidente, Orsina individua la particolarità del caso italiano nella stagione di Tangentopoli. Il sacrificio simbolico di un’intera classe di governo conclude la repubblica dei partiti e allo stesso tempo inaugura un venticinquennio di antipolitica. Con la quale tutti hanno dovuto fare i conti – Berlusconi, Renzi, Grillo, i postcomunisti, la Lega –, ma della quale nessuno è riuscito a correggere o contenere le conseguenze nefaste.
Professore ordinario di storia contemporanea alla Luiss Guido Carli di Roma, insegna anche alla School of Government della stessa università. È membro dell’associazione per le ricerche di storia politica, della Fondation Emile Chanoux e della Fondazione Magna Carta. Ha inoltre insegnato presso le università di Bologna, dell’Aquila e La Sapienza di Roma. È stato visiting professor e visiting scholar presso il St Antony’s College (Oxford), l’Institute d’Etudes Politiques (Parigi) e all’Ecole Normale Superieure (Cachan).
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