“Il Bersagliere”: il libro di Emilio Diedo in Ariostea
Racconta le vicende di un contadino-soldato che si oppose al regime fascista, il libro di Emilio Diedo dal titolo "Il Bersagliere" che il 19 novembre sarà presentato alla biblioteca Ariostea
Racconta le vicende di un contadino-soldato che si oppose al regime fascista, il libro di Emilio Diedo dal titolo "Il Bersagliere" che il 19 novembre sarà presentato alla biblioteca Ariostea
Oggi 18 novembre, nella Sala Ex-Refettorio del Convento di San Paolo, il professor Franco Cardini sarà a Ferrara per presentare il suo nuovo lavoro “Grazie Islam. Quelle poche, piccole cose che l’Occidente moderno deve al mondo mussulmano”
Al Centro Acquedotto Aps Ancescao in corso Isonzo 42, giovedì 20 novembre verrà presentato l'ultimo libro di Mirella Bonora "Sotto il cielo di Ferrara - La storia di Anita"
Hanno lasciato soltanto un momento la loro valigia di là. Un momento durato 40 anni. E ora sono tornati. Anche perché dei buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai
Martedì 18 novembre alle ore 17 presso la Sala Verde della Camera del Lavoro Cgil di Ferrara sarà presentata la pubblicazione “Anna, le quattro dimensioni di una donna” tratta dal diario di Carlo Benassi

Sabato 30 marzo alle 18 alla libreria Ibs+Libraccio di Ferrara, Matteo Bianchi presenta “Fortissimo”, dialoga con l’autore Roberto Pazzi.
Tra un Fortissimo e un Mezzo piano, Matteo Bianchi compone la sua personalissima sonata sul tema – prediletto – della passione amorosa, scandita in movimenti ora lenti e indugianti, ora nervosi e taglienti, fra malinconia, tenerezza, insofferenza, azzardo.
Se nella prima parte si affida alla forma diaristica – con schegge narrative di raffinata complessità –, nella seconda declina il verso libero con la libertà dell’estro e dell’intelligenza che da tempo gli conosciamo, inanellando dialoghetti di sospesa intensità, figure che si cercano e si perdono, gli oggetti della vita di ogni giorno: un bollitore per il tè, il fumo di una sigaretta, «due bottiglie / destinate a essere buttate».
Alle origini di questa poesia è forse una ferita, il sentimento di una perdita irreparabile, di un «vuoto sconosciuto», cui nondimeno corrisponde l’aspirazione a una pienezza di vita, al «frammento che porta dentro / l’intero».
Rispecchiandosi nelle figure lontane del mito, nelle loro vicende esemplari (Orfeo, Psiche, Prometeo, Ulisse, Orlando pazzo per amore, Romeo), ma anche in figure storiche di dolorosa umanità come Cesare Pavese, il giovane Matteo sembra giungere a una sorta di primo consuntivo della propria vita, non solo poetica, nell’urgenza di un dato esistenziale che non vuole ripiegarsi su se stesso, ma farsi moralità, pietas, memoria, ostinata volontà di conoscenza: «Io ti ripetevo che il poeta / deve camminare. / Non stancarsi subito / di tornare indietro, / riattraversare la stessa porta, / reduce delle stanze / quando scappa di casa».
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