Lettere al Direttore
23 Marzo 2019

Percettismo statistico comunale

di Redazione | 3 min

Pare che nella nostra città-fanalino-di-coda dell’Italia settentrionale non ci sia recessione. Altrimenti la conclusione dello studio sulla “valutazione dell’incidenza di povertà nel nostro comune”, Indagine sulle condizioni di vita a Ferrara nel 2018 recentemente pubblicata dal Comune, non apparirebbe tanto umoristica: numero di famiglie povere tra 3.307 e 5.423, con povertà del tipo Capanna dello Zio Tom, ma in netto miglioramento. Il testo è paragonabile alla dovizia di dettagli sulla capigliatura, forma del naso, nei sul collo, ecc. nella descrizione di una persona, senza la precisazione che le manca un braccio. Però, nulla da obiettare sul campione in esame: quel 1,45% delle 65.098 famiglie del Comune di Ferrara – i dipendenti comunali sono molti di più – si palesa sia casuale che rappresentativo quindi in regola statistica nel suo bravo ‘intervallo di confidenza’.

È tutto il resto che sa da burletta. Perché trascurando dove finiscono le tonnellate di cibo donate da Banco Alimentare, Caritas e Parrocchie, e senza sollevare il velo sulle indigenze nel mondo delle ludopatie, tossicoalcoldipendenze, compro-oro, trasferimenti risorse da nonni-figli-nipoti, homeless da disoccupati, ecc., sottoporre al campione il Questionario Sez. A..E equivale a produrre aria fritta.

In Comune non sanno che arrivano spacciatori da tutta Italia per conquistare questa piazza?

La presenza in Gad dell’Esercito è decorativa? Visto cosa succede, avrebbero dovuto spiegare all’Ufficio Statistico che il fiume di denaro ferrarese speso stupidamente in droga è prova di una massiccia povertà, di cui quella economica è solo un aspetto, e cercare di saperne qualcosa di più sulle conseguenze sociali è molto più utile che indagare se le famiglie possono permettersi “due paia di scarpe” o i “mobili nuovi” (la Tav. 19 allude forse alle calzature Ferragamo fatte su misura, se servono confronti coi costi del rinnovo di una pur modesta cucina).

Il contenuto di certe tabelle (Tav. 19, 23, 24) è esilarante tanto è insulso, o lede la rappresentatività del campione (pag. 20, il teleriscaldamento non arriva a tutti, e la scelta del combustibile non è possibile per tutti nei condomini centralizzati: il campione non dovrebbe comprenderli).

È inutile la lettura di queste 96 pagine piene di numeri? Ma no, istruisce su quanto sia necessario il Comune. Inoltre fra le righe insegna qualcosa sulle potenzialità di Ferrara, i cui occupati sono il 44,7% della popolazione (Tav. 2), fra questi i dipendenti nei servizi e pubblica amministrazione sono i tre quarti dell’intera forza lavoro (74,1% – Tav. 3), mentre il 29% degli intervistati percepisce il reddito prevalente da una pensione di lavoro o reversibilità (pag. 53). Numeri che dimostrano che la città, governata da gente dalle risibili opinioni, campa prevalentemente di risorse pubbliche su cui esercitano qualche potere le stesse risibili opinioni. Siamo in una botte di ferro.

Se la stramba ideologia che potrebbe chiamarsi Percettismo Sapignano traslocherà dal Comune con le teste che la contengono, chissà che la prossima indagine statistica non rispecchi davvero la realtà!

Paolo Giardini

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com